Paul Scarborough era un bodybuilder professionista quando si è ammalato gravemente: a salvarlo però sono stati i muscoli d’acciaio. Tutti i dettagli della sua storia.
Per una volta dal bodybuilding viene una storia positiva. Si tratta della vicenda occorsa a Paul Scarborough, un 47enne campione di bodybuilder e vincitore di diverse competizioni. Una brutta malattia dalla causa incerta – all’inizio i medici avevano pensato ad un’avvelenamento alimentare da gamberi ma poi hanno ammesso che potrebbe essersi trattato di un’infezione provocata dalla cannula usata in ospedale per una piccola operazione cui si era sottoposto – lo ha portato ad un passo dalla morte. A salvarlo, a detta dell’ospedale, è stata proprio la sua struttura fisica forte e robusta.
La moglie era stata avvisata: avrebbe dovuto prepararsi al peggio perché il decesso sarebbe potuto arrivare nel giro di 12 ore. Così non è stato visto che Paul ha saputo lottare e soprattutto guarire. La vera chiave sono stati i suoi muscoli: l’infezione è stata rallentata dalla sua prestanza e così non è riuscita a protrarsi per tutto il corpo, così i medici hanno avuto più tempo per correre ai ripari e sottoporlo ad una terapia efficace. Una vera fortuna legata al fatto che Paul prima di allora aveva dedicato la sua vita all’allenamento e al fitness. Ciò che è accaduto dopo a malattia, tuttavia, lo ha lasciato a bocca aperta visto che quei 54 giorni di ricovero hanno completamente cambiato il suo corpo.
Il peso di Paul è sceso di 14 chili. I 30 anni di duro lavoro in palestra (di cui 25 trascorsi tra una competizione e l’altra) sembrano essersi volatilizzati. Non che questo abbia sconvolto del tutto il bodybuilder: Paul è ben conscio che se il suo peso fosse stato di 70 chili anziché di 114 a quest’ora non sarebbe di certo stato seduto nel salone della sua bella casa. La delusione ha lasciato il posto a ben altro: qualche muscolo in meno non potrà certamente renderlo infelice. Sicuramente quando si sarà ristabilito al 100 per cento tornerà in palestra e recupererà parte del terreno perso, eppure lo spirito con cui affronterà il tutto sarà diverso: la mente deve supportare il corpo e solo allora sarà ben lieto di tornare a certi livelli.
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