Ismaeel Ashraf era a scuola per il pranzo quando si è sentito male: è stato ricoverato ma è morto dopo 2 giorni per una grave disattenzione della mensa. Non avevano letto il libretto che riportava le sue allergie.
La morte del piccolo Ismaeel Ashraf si sarebbe potuta evitata se i dipendenti di una mensa scolastica di Birmingham avessero fatto il proprio lavoro. Il bambino infatti era solito mangiare in quella mensa ma i genitori avevano compilato con attenzione il cosiddetto “libretto rosso” che riportava tutte le sue allergie. Nel caso di Ismaeel la lista era piuttosto lunga: kiwi, prodotti lattiero-caseari, noci e tonno in salamoia. In un secondo momento era stato aggiunto all’elenco anche il pesce, peccato però che alla mensa nessuno si sia preoccupato di leggere quel libretto e che gli abbiano fatto mangiare indistintamente tutto quello che era previsto dal menù comune a tutti i giovani studenti.
Così, come da menù, una volta a settimana il bambino avrebbe mangiato bastoncini di pesce e patatine fritte. A riportare la vicenda è stato il sito inglese Metro.co.uk e i dettagli forniti hanno solamente aumentato l’indignazione di tutti: a quanto pare al piccolo non sarebbe stata fatta l’iniezione per fermare la reazione allergica. La scelta è stata quella di portare Ismaeel all’ospedale Heartlands, dove sarebbe morto per sospetto choc anafilattico.
Come prevedibile, papà Tehseen non ha nessuna intenzione di lasciare impuniti i responsabili del decesso del figlio e ha richiesto l’apertura di un’inchiesta. Tuttavia restano da chiarire alcune zone grigie della vicenda: il dottor Robin Tall, un pediatra, ha riferito che Ismaeel era stato portato all’Ospedale dei Bambini di Birmingham prima della sua morte per una sospetta malattia virale ma che poi si era ripreso e aveva preferito tornato a scuola. La conclusione però restala stessa: dopo 2 giorni è avvenuta la sua morte.
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