Charlie Gard è morto il 28 luglio 2017: le tappe principali di una battaglia durata 5 mesi e conclusasi nell’unico modo possibile.
La storia del piccolo Charlie Gard si è conclusa nell’unico modo in cui poteva concludersi: con un respiratore staccato che ha messo fine alle sue sofferenze. L’8 agosto avrebbe compiuto un anno, ma questi 11 mesi erano già stati troppo duri per lui: nato sano, la sindrome da deperimento mitocondriale gli aveva portato via tutto nel giro di poche settimane. I genitori hanno lottato fino alla fine battendosi contro medici, tribunali, destino. Purtroppo non è servito a nulla e loro stessi, oltre a dirsi fieri del proprio piccolo, avevano dovuto arrendersi all’evidenza: la situazione di Charlie era troppo compromessa e qualsiasi cura sperimentale avrebbe rappresentato solamente un accanimento sul suo povero corpicino sofferente.
La storia di Charlie ha commosso il mondo e ha fatto parlare di sé in ogni angolo del mondo, coinvolgendo i pezzi grossi della società. Ecco cos’è successo in queste settimane e perché questo sfortunato angelo non verrà dimenticato tanto facilmente:
- 3 marzo 2017: il caso di Charlie viene giudicato dall’Alta Corte di Londra, assegnato al giudice Nicholas Francis
- 11 aprile: il giudice Francis dà ragione ai medici in merito all’interruzione dei supporti vitali
- 3 maggio: Chris e Connie Gard non si arrendono e ricorrono in appello
- 25 maggio: il ricorso viene respinto
- 8 giugno: anche la Corte Suprema si pronuncia i favore dei medici del Great Ormond Street Hospital di Londra
- 27 giugno: la Corte europea per i diritti dell’uomo si rifiuta di intervenire
- 3 luglio: Papa Francesco e Donald Trump spendono parole importanti nei confronti di Charlie Gard
- 4 luglio: l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma si fa avanti per assistere Charlie ma Londra non concede il nulla osta
- 7 luglio: arriva il parere di un team internazionale di esperti in vista di una nuova udienza davanti all’Alta Corte
- 17 luglio: il neurologo statunitense Michio Hirano visita Charlie con l’idea di sottoporlo ad un protocollo sperimentale
- 22 luglio: medici ed infermieri londinesi ricevono minacce di morte
- 24 luglio: i genitori di Charlie si arrendono e annunciano la fine della loro battaglia perché “è ormai troppo tardi”
- 27 luglio: il giudice, dopo aver vietato a Charlie di trascorrere gli ultimi giorni in casa, decreta il trasferimento di Charlie in un hospice per l’interruzione “in breve tempo” dei supporti vitali
- 28 luglio: Charlie muore e i genitori ne danno l’annuncio su Facebook, dichiarandosi orgogliosi del loro piccolo guerriero
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