Il vaccino causa autismo nel figlio: il papà è convinto della responsabilità del medico e lo aggredisce. Una vicenda causata dall’eccessivo allarmismo su questo scottante tema?
Vaccini sì, vaccini no. Obbligo sì, obbligo no. La questione non potrebbe essere più spinosa e il tempo, anziché portare chiarezza, sembra mischiare di continuo le carte in tavola e complicare ulteriormente le cose. Così, mentre l’Italia ha ricevuto i complimenti dell’Europa (“Con l’obbligo dei vaccini si è sulla buona strada”, hanno dichiarato da Bruxelles), alcuni genitori continuano a dichiararsi scettici. Un papà della provincia di Cosenza si è però spinto oltre, aggredendo un medico della sua Asl colpevole, a sua detta, di aver causato l’autismo di suo figlio.
È accaduto al dottore Raffaele D’Amante, responsabile del settore vaccini di Belvedere e Diamante. Il papà di un piccolo paziente ha imputato a lui la responsabilità della patologia del figlio, legata a sua detta alla somministrazione del vaccino. L’uomo, un impiegato amministrativo al penitenziario di Paola, è indagato in stato di libertà. Il medico ha avuto la peggio visto che è stato costretto ad un ricovero in ospedale con una prognosi di 30 giorni. Il papà ha messo le mani intorno al collo del medico con tutta l’intenzione di strangolarlo ma per fortuna è stato bloccato da alcuni passanti. Un gesto di rabbia giunto al culmine di una lunga escalation: era un anno che l’uomo accusava il dottore, avvicinandolo più volte per avere un confronto con lui. Resta da capire l’effettivo legame tra l’autismo del piccolo e il vaccino cui si era sottoposto.
Il Consiglio direttivo dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della Provincia di Cosenza si è dichiarata preoccupata per l’episodio, affermando che “quanto accaduto è diretta conseguenza del clima conflittuale che si è creato intorno ad una problematica, quella delle vaccinazioni, affrontata, sempre più e da tutti, con toni inappropriati, che danno risalto e voci a notizie allarmistiche ed infondate”. L’augurio, a prescindere dallo schieramento pro o contro vaccini, dev’essere quello del confronto civile. Così, mentre le campagne di sensibilizzazione si susseguono l’una dopo l’altra, resta fondamentale il bisogno di stemperare i toni e affrontare l’argomento con la dovuta razionalità.
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