La Triatoma Infestans dimostra che ci sono insetti ed insetti: quello raffigurato nella foto è da temere in modo particolarmente poiché trasmette diverse malattie pericolose per il corpo. Come riconoscerla e come comportarsi.
L’aspetto non è dei migliori e lascia intuire la natura poco amichevole dell’insetto. Pur essendo piuttosto raro in Italia (il suo habitat naturale è l’America meridionale), qualora fosse avvistato in casa bisogna immediatamente correre ai ripari chiamando qualcuno che sappia eliminarlo e scongiurare qualsiasi annidamento. L’insetto si chiama Triatoma Infestans ed appartiene alla famiglia dei Reduvidi. Le malattie portate dall’insetto sono la tripanosomiasi americana o malattia di Chagas: in principio i sintomi sono lievi, una febbre o un mal di testa, ma poi compare un ingrossamento dei linfonodi e una cronicità della malattia. Non esiste un vaccino universalmente efficace, di conseguenza l’unica prevenzione è quella di evitare la puntura. Se non viene diagnosticato immediatamente l’infezione diventa perenne e, a distanza di 10-30 anni, può portare all’allargamento dei ventricoli del cuore e all’insufficienza cardiaca.
Il processo di coagulazione del sangue viene compromesso e non sono esclusi dei problemi gastrointestinali. Nonostante il contagio possa avvenire anche attraverso trasfusioni e trapianti di organi, il modo più comune è il consumo di cibo contaminato da parassiti e la puntura di insetto. Questo predilige il volto dell’ignara vittima, la quale diventerà suo malgrado l’incubatrice dell’insetto. La Triatoma Infestans si insinua infatti sotto la pelle e continua a deporre uova per tutta la vita. Il prurito e la secrezione delle mucose della pelle non fanno che peggiorare la situazione.
Per fare il nido la Triatoma Infestans predilige le crepe e gli interstizi delle pareti. Ha l’abitudine di rimanere nascosto durante il giorno per poi manifestarsi di notte e nutrirsi del sangue umano o animale. Ecco perché qualsiasi sospetto deve essere subito scongiurato. Proprio come la zanzara Zika, i focolai maggiori non si trovano in Italia eppure viaggi esotici e turismo hanno reso il problema molto più vicino di quanto si potesse pensare qualche anno fa. Occhi aperti e massima allerta, soprattutto in estate quando le finestre rimangono aperte per molte ore. È fondamentale sbarazzarsi dell’insetto ed evitare a tutti costi la sua proliferazione.
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