Una donna di 57 anni malata di sclerosi multipla è morta per digiuno-terapia: come consigliato dal medico, beveva solo acqua da 21 giorni per dimagrire e depurare il corpo dalle tossine. La denuncia del marito.
Una dieta esagerata ha portato alla morte di una donna di 57 anni affetta da sclerosi multipla. Nonostante la malattia Maria Carmela De Mulo, originaria della Sardegna, voleva perdere peso ad ogni costo. Per raggiungere il suo obiettivo aveva deciso di fare le cose per bene, affidandosi ad un medico regolarmente iscritto all’albo che operava in un ambulatorio di Perugia. Lì il professionista proponeva l’agopuntura e soprattutto la digiuno-terapia, una pratica che lui stesso definiva “migliore delle diete per sconfiggere ed eliminare i più pericolosi nemici della salute, cioè tutte le sostanze inquinanti e tossiche, sia esogene che endogene”.
Insomma, il risultato sembrava garantito e Maria Carmela aveva deciso di riporre in lui la propria fiducia. Per 21 giorni aveva immesso nel proprio corpo solo acqua: 3 litri d’acqua al giorno ed alcune sedute di agopuntura, come concordato con il medico, le avrebbero permesso di tornare in forma. È questo ciò che emerge dalla denuncia del marito dopo la morte della donna. I due si trovavano in un residence vicino Perugia per seguire la cura che le avrebbe permesso di perdere 10 chili in poco tempo. L’uomo ha sporto denuncia, cercando di fare chiarezza sulle ultime settimane di vita della moglie.
La donna riusciva tranquillamente a camminare nonostante la sclerosi a placche che la affliggeva da anni. La procura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo per capire quali siano state le esatte cause del decesso ma al momento vige il massimo riserbo. Le ipotesi lasciano pensare che la digiuno-terapia, già condannata da molti medici, fosse davvero troppo pesante per una donna che già soffriva di una malattia decisamente impegnativa. Ulteriori esami saranno indispensabili per chiarire i dettagli della vicenda ma con ogni probabilità il medico di Perugia sarà iscritto nel registro degli indagati. Egli si è chiuso in un silenzio stampa invalicabile ma il suo avvocato ha voluto precisare che “la paziente era andata dal mio assistito per alleviare i sintomi della sclerosi multipla e aveva avuto dei miglioramenti”. In attesa dell’autopsia non resta che rinnovare l’invito a diffidare dalle diete troppo drastiche, tanto da quelle fai-da-te consigliate on-line quanto da quelle prescritte da sedicenti guru dell’alimentazione.
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