Le proprietà dei semi di lino non vanno affatto sottovalutati: tra benefici e controindicazioni può far comodo una piccola guida all’uso.
La ricchezza dei semi di lino deriva dall’elevato contenuto di minerali nonché dalle sue proprietà emollienti e protettive. Proprio per questo motivo vengono utilizzati in ambiti così diversi: capelli, dieta, cistite, stipsi, salute degli occhi, prevenzione del tumore, ripristino del sistema immunitario e della flora batterica. Di fondo, i semi di lino aiutano a combattere qualsiasi tipo di infiammazione – sia interna che esterna – e rappresentano una miniera inesauribile di elementi benefici grazie alla presenza di Omega 3, Omega 6, fitoestrogeni (che proteggono fegato, pelle e cuore), lignani (utili nel passaggio alla menopausa) e mucillagini (dall’alto potere lassativo).
Molti prodotti deputati alla cura del capelli vengono realizzati proprio a partire dai semi di lino: olio, creme, shampoo, maschera e chi più ne ha più ne metta. Oltre ai prodotti da acquistare nei negozi, tuttavia, i semi possono essere sfruttati anche in una versione totalmente fai da te. Il procedimento è semplice: mettere i semi in ammollo per una notte, cuocerli per mezz’ora a fuoco medio nella medesima acqua, infine aggiungere qualche goccia d’olio d’oliva. La miscela andrà filtrata per eliminare i semi, infine distribuita sui capelli e lasciata in posa per qualche minuto: l’impacco super nutriente si rivelerà perfetto e li farà tornare morbidi e splendenti.
Ciò che non posseggono i semi di lino è un sapore inconfondibile. Al contrario, sono piuttosto insapori e vengono utilizzati per le loro proprietà curative più che per il gusto. Avendo una struttura dura i semi devono essere frantumati con un mortaio, dopo di che potranno arricchire insalate, muesli o tisane (sempre insieme ad altre erbe) dall’effetto lassativo o anti-gas (quantità consigliata: 2-3 cucchiai al massimo). In alcune situazioni, tuttavia, è sconsigliato l’utilizzo dei semi di lino: i soggetti affetti da malattie degenerative devono tenersi alla larga dalle loro mucillagini, che potrebbero bloccare il transito intestinale; i fitoestrogeni potrebbero creare problemi all’apparato riproduttivo del feto, quindi meglio evitarne l’assunzione durante la gravidanza; i bambini, con un apparato gastrointestinale ancora da formare del tutto, farebbero meglio a mangiare semi più oleosi; massima allerta, poi, per chi soffre di colon irritabile (i semi di lino potrebbero aumentare i sintomi) o chi sta assumendo medicinali (ingeriti in concomitanza, potrebbero essere assorbiti dai semi). Infine, un effetto collaterale da tenere in considerazione: nei primi giorni di assunzione potrebbero verificarsi flatulenza, gonfiore e senso di pesantezza. Niente paura: il consiglio del medico può dare una mano a districarsi tra i “contro” e i numerosissimi “pro”.
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