Carlotta Delicato si era presentata giovanissima e con poca esperienza alla corte di chef Cracco nella 3° edizione di Hell’s Kitchen Italia. Dopo un inizio in sordina, però, è riuscita a conquistarne la fiducia sovvertendo qualsiasi pronostico ed aggiudicandosi meritatamente il titolo. A distanza di qualche tempo Carlotta ha cominciato il lavoro di Executive Chef al Marriott di Venezia e partecipa ad eventi culinari in giro per l’Italia. Un bel salto per questa ragazza partita da Cassino: VelvetBody l’ha intervistata su passato, presente e ovviamente futuro.
Hell’s Kitchen è ormai lontano: volendo fare un piccolo bilancio, in cosa sei cresciuta e cos’è stato invece il tuo “punto fermo”?
La vittoria ad HK è lontana (ma non lontanissima, sono passati solo 6 mesi), ma in effetti di strada ne ho fatta sia con il ristorante che gestisco a Cassino, sia come chef. Ho confermato che la vittoria non è stata casuale e che lo chef Cracco non ha sbagliato a scegliere! Di strada però ce ne è ancora tanta da fare e come “punto fermo” mi ripeto sempre questo: non pensare mai di essere arrivata!
Una domanda che ci piace fare agli chef: qual è il tuo piatto preferito da mangiare e quello preferito da cucinare?
Da cucinare forse il risotto, anche se non ho un piatto forte, anzi quello che mi contraddistingue è proprio il cercare continuamente, la creatività.
Da mangiare, la pizza batte tutto!
Hai cominciato la tua esperienza al Marriott, cosa ci puoi raccontare al riguardo? Che “impronta” hai dato alla cucina?
Ho cominciato da poco, ma ho cercato come mio solito di darmi da fare e portare il mio contributo. Poi come ho già detto altre volte, il fatto di essere donna non mi aiuta (almeno nel primo impatto) in un mondo tipicamente maschilista. Ma anche nelle cucine del Marriott hanno già imparato a conoscermi.
I tuoi progetti ti vedono spesso “fuori” per eventi o collaborazioni con altri chef: cosa ti porti via ogni volta? C’è un’esperienza che ti ha ispirata più delle altre?
Confrontarsi con altri chef E assaggiare i loro piatti è l’essenza di questo lavoro e il segreto per crescere. Anche se prendo più ispirazione dai viaggi “di piacere”, amo molto viaggiare e vedere posti nuovi. Ultimamente sono stata a Barcellona, una città bellissima, e da questa esperienza sto attingendo molto sia in cucina che fuori… la meta migliore però è quella ancora da scoprire!
Cosa cerchi di regalare agli altri in ogni piatto?
C’è chi dice che cucinare è come amare ed in effetti la cucina è un atto di amore; prima nei confronti dei “produttori” delle materie prime che si utilizzano e poi verso chi seduto al tavolo prova la tua creazione. E nei miei piatti cerco sempre di trasferire le esperienze, i viaggi e le idee che mi spingono giorno per giorno a sforzarmi in questo lavoro.
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