Anche gli uomini possono essere colpiti dal tumore al seno. È meno frequente rispetto alle donne ma ci sono alcuni aspetti da non sottovalutare per arrivare ad una diagnosi precoce.
Soffrire di cancro al seno non è solamente una prerogativa femminile. Purtroppo questo tipo di tumore può colpire anche la popolazione maschile, sebbene con un’incidenza decisamente inferiore. Si parla dell’1 per cento contro il 25 del tumore alla prostata, ma le cifre si invertono in presenza di una mutazione nei geni BRCA1 e BRCA2. Ad affermarlo è uno studio portato avanti dall’Università La Sapienza di Roma e la Cambridge University, sostenuto anche dall’Associazione italiana per la ricerca sul cancro. A quanto emerso il fattore di rischio riguardante il tumore alla mammella è legato a quella particolare mutazione genetica e ciò può ovviamente rappresentare un primo indizio per effettuare prevenzione e diagnosi precoci.
Il sequenziamento del genoma umano operato dalla scienza ha permesso di capire che ogni individuo possiede nel proprio corredo genetico milioni di polimorfismi (ovvero variazioni dei singoli nucleotidi) e cha alcuni di essi sono collegati ad un maggior rischio di sviluppare il tumore. L’analisi di oltre 500mila polimorfismi in più di 1800 uomini portatori di BRCA1 e BRCA2 mutati ha permesso di elaborare un modello statistico: si tratta di 88 polimorfismi per il tumore alla mammella e 103 per quello alla prostata. Un passo importante per migliorare l’efficacia degli screening attualmente a disposizione, affermano gli esperti. E non solo: lo studio rappresenta anche una risposta alla crescente richiesta di una medicina personalizzata, come sottolineato dalla ricercatrice de La Sapienza Laura Ottini.
Essendo piuttosto raro (1 caso su 500, mentre nelle donne si arriva a 1 su 8), negli uomini il tumore alla mammella tende ad essere diagnosticato in fase ormai avanzata. Eppure, al pari delle donne, gli uomini posseggono tessuti mammari nei quali il cancro riesce purtroppo a svilupparsi. L’incidenza sta lievemente aumentando e la fascia d’età più a rischio è quella che va dai 60 ai 70 anni. La soluzione più efficace, come sempre, è prestare molta attenzione ad ogni mutazione che avviene nel proprio corpo, anche quando si tratta della mammella di un uomo.
LEGGI ANCHE: TUMORE ALLA PROSTATA, NUOVA CURA: L’UNIONE DI DUE FARMACI ACCRESCE LE SPERANZE
Photo credits Pinterest