Infermiera che buttava i vaccini: nuovo richiamo per 7000 bambini

L’infermiera di Treviso che fingeva di vaccinare i bambini senza farlo davvero ha causato disagi notevoli: oltre allo spavento delle famiglie, 7000 di loro saranno chiamati per nuove somministrazioni.

Apriva le fiale di vaccino e quando la prestazione veniva registrata buttava via il contenuto. La conseguenza era semplice – i bambini non venivano vaccinati – tanto quanto il motivo del gesto: l’infermiera era contraria ai vaccini. A denunciare la collega sono stati alcuni membri della struttura sanitaria di Treviso, insospettiti dal fatto che i bambini non piangevano mai durante l’iniezione. La notizia è balzata agli onori della cronaca da qualche tempo, mandando in choc tutte quelle famiglie che si erano affidati alla Asl di competenza. Col passare dei giorni, tuttavia, un dettaglio è apparso ormai evidente: ben 7000 bambini dovranno tornare dal medico per completare il procedimento.

Alcune indagini, in effetti, hanno evidenziato un particolare estremamente preoccupante: tra i piccoli pazienti giunti al cospetto dell’infermiera “dissidente”, un terzo delle dosi somministrate ai bimbi sotto l’anno di età e la metà di quelle ai più grandi non sono state eseguite correttamente. Un numero decisamente troppo grande per passare inosservato, tant’è che dovranno essere richiamati al fine di ripetere le vaccinazioni entro i prossimi 6 mesi. Oltre al danno morale esiste quindi un danno economico: qualche centinaio di migliaia di euro per le 20000 dosi che dovranno essere messe a disposizione.

Il presidente dell’Ordine dei medici di Udine, Maurizio Rocco, ha sottolineato l’importanza del richiamo: “Quei bambini sottoposti alle verifiche sono scoperti, almeno le vaccinazioni obbligatorie vanno rifatte. Arriva, infine, la dura condanna governatore veneto Luca Zaia contro l’operato dell’ormai celebre infermiera e di tutti quelli che hanno emulato o emuleranno un simile comportamento: “Bisogna elevare i controlli sugli operatori che erogano i vaccini. Ed urge una legge nazionale che indurisca le pene: chi crea il rischio di epidemie o fa sì che dei bambini muoiano non può cavarsela con l’abuso d’ufficio, ha sentenziato. Considerando che l’assistente sanitaria Emanuela Petrillo ha buttato vaccini per ben 8 anni, facile capire l’entità del danno causato e la necessità di riconvocare al più presto tutti quei baby pazienti.

Infermiera che buttava i vaccini: 7000 bambini sottoposti a nuovo richiamo

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