Ammirare una cascata di glicini fa parte delle gioie della primavera. Da coltivare in giardino oppure in terrazzo, ci sono dei trucchetti che assicurano una fioritura semplice e ogni anno più rigogliosa.
L’arrivo della primavera riveste balconi e giardini di colori nuovi e fiori spettacolari. Il glicine è sicuramente uno dei più rigogliosi e, proprio per questo motivo, riesce ad attirare l’attenzione di appassionati e non. Coltivarlo non è così difficile visto che il glicine cresce sia in vaso che su terra, eppure bisogna avere un pollice particolarmente verde per ottenere quelle cascate viola e profumatissime che caratterizzano la pianta. I suoi fiori si dipanano in grappoli e proprio per questo motivo il suo utilizzo più frequente è quello di abbellire pergole, pareti, ringhiere, archi e colonne.
Un’altra scelta può essere quella di coltivarla ad alberello (basterà potarla a dovere), ma la decisione penalizzerà notevolmente la fioritura. Tornando quindi al glicine nella sua forma più tipicamente rampicante, ci sono dei trucchetti che permettono di ottenere una meravigliosa cascata capace di procurarsi l’invidia di passanti e vicini. In Italia il tipo più comune è quello cinese (esistono poi il glicine americano e quello giapponese), con fioritura in primavera: non appena si alzano le temperature, i fiori cominciano a sbocciare.
Ottenere un glicine rigoglioso partendo dal seme è complesso, mentre l’impresa diventa alla portata di tutti con la tecnica della talea. I periodi più indicati sono tre: la primavera, la fine dell’estate e gli inizi dell’autunno. Per procedere occorre prendere un ramo legnoso di circa 10 centimetri dal glicine “madre” (meglio prelevare anche un po’ di tallone, ovvero la corteccia del ramo principale) e impiantarlo in un vaso di circa 15 centimetri di diametro con un mix di terriccio e torba.
La posizione migliore è ombreggiata (bastano 5 ore di luce al giorno), con un terreno umido ma privo di ristagni d’acqua. Alcuni prodotti noti come “ormoni rampicanti” favoriscono la radicazione, che sarà segnalata dai primi accenni di vegetazione nella parte alta del ramo. A quel punto il nuovo glicine potrà essere messo a dimora, facendo attenzione a non compromettere le ancora fragili radici. La pianta riprodotta avrà ovviamente le stesse caratteristiche della pianta madre, di conseguenza è opportuno scegliere bene. Ci sarà solamente l’imbarazzo della scelta.
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