È nata in America ma dopo aver spopolato in Francia sta arrivando anche in Italia: si tratta della nuova moda “unwashed” che consiste nel lavarsi molto meno del previsto. Alla base c’è il rispetto per l’ambiente, il risparmio dell’acqua e molte altre considerazioni più o meno fondate…
Chi qualche anno fa parlava di ridurre le docce per risparmiare l’acqua e salvare l’ambiente veniva zittito e fatto passare per folle. Oggi, invece, viene applaudito per lo sforzo e il comportamento viene emulato da molti. Esiste una sola parola per descrivere il cambiamento: unwashed. Ma che significa? Oltre alla traduzione letterale (“non lavato”), ci sono diverse implicazioni etico-economiche da illustrare. Unwashed, in effetti, è il nome di una nuova tendenza partita dagli Stati Uniti, apprezzata in Francia e arrivata adesso anche in Italia. I maniaci dell’igiene, però, farebbero meglio a non farsi altre domande per evitare di rimanere scioccati o delusi.
La nuova moda, infatti, saluta l’igiene in favore dell’etica e consiglia di lavarsi molto meno e con poco sapone. Una doccia a settimana può essere sufficiente (anche meno, in inverno), i capelli si lavano ogni 10 giorni, i denti dopo ogni pasto ma solamente con acqua e bicarbonato, per la barba si riempie il lavandino e ci si limita ad utilizzare solamente quell’acqua. Le dritte, volendo, non mancano. Ma davvero c’è gente che riesce ad abituarsi a questo regime così refrattario all’acqua? Ebbene sì, gli amanti dell’unwashed esistono davvero e diventano via via più numerosi. Le blogger di moda non fanno eccezione e spesso consigliano routine igieniche decisamente sui generis.
I motivi che si celano dietro a questa nuova tendenza sono parecchi e tutti appartenenti a correnti di pensiero differenti. C’è chi lo fa per l’ambiente e vuole limitare i danni provocati dal sapone, chi vuole salvare l’ambiente risparmiando l’acqua (ogni doccia comporta un dispendio di circa 50 litri), chi ricorre a prodotti alternativi per evitare i test sugli animali (e i danni alla pelle). Lo scrittore Mauro Corona e l’ex presidente del Wwf Fulco Pratesi hanno aderito all’unwashed già da anni e si continuano a dire orgogliosi della loro scelta, solo per citare qualche nome “nostrano”. Su un punto però non si transige: ascelle, piedi e parti intime vanno lavate tutti i giorni, non c’è unwashed che tenga. E meno male, aggiungeremmo!
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