Mentre il Parlamento italiano parla ancora di fine vita, Davide Trentini ha seguito l’esempio di dj Fabo: accompagnato da Mina Welby, si è recato in una clinica svizzera ed ha scelto il suicidio assistito.
Davide è un altro “profugo della dolce morte”, com’è stato definito da alcune testate giornalistiche (senza volontà di insulto per nessuno, ovviamente). Proprio come dj Fabo qualche mese prima, l’ex barista toscano di 53 anni ha scelto di fare l’ultimo viaggio verso la Svizzera per concedersi il suicidio assistito e ottenere quella pace che purtroppo in vita gli era stata negata. Tutta colpa della sclerosi multipla, che dal 1993 aveva cominciato a portargli via tutto. All’inizio era un dolore, poi non era più riuscito a sentire un lato del suo corpo, poi non era più riuscito a giocare a calcio. Negli ultimi tempi le sue condizioni si erano aggravate: non poteva più mangiare né dormire, le cure miravano solo a stordirlo e a diminuire la sua sofferenza.
Nemmeno il metadone – non privo di effetti collaterali, per altro – gli faceva più effetto. A dargli sollievo c’era solo la cannabis terapeutica fornita dalla Regione Toscana. Così, Davide passava le sue giornate a letto o sulla sedia a rotelle, afflitto da dolori e dal continuo stimolo ad andare in bagno. La fidanzata l’aveva lasciato e lui viveva con la madre, una donna di 73 anni cui non manca qualche problema di salute. Lei, la mamma, ha accettato la decisione del figlio che non voleva più vivere “con il dolore addosso”: ha sofferto, ma l’ha lasciato fare proprio perché non vedeva altre prospettive davanti a sé.
La decisione di andare in Svizzera era stata presa alla fine del 2016. Davide si è fatto aiutare dall’associazione Luca Coscioni, la quale l’ha aiutato a raccogliere i 9500 euro necessari al suicidio assistito (la pratica riserva infatti dei costi importanti) e poi l’ha accompagnato nella persona di Mina Welby. La morte è avvenuta la mattina del 13 aprile. Davide l’aveva definita “una liberazione, un sogno, una vacanza”. E nel frattempo il Parlamento italiano continua a discutere del fine vita con un’aula vuota e infinite perdite di tempo.
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