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Categories: Salute

Tumore: una nuova terapia colpisce solo le cellule cattive

La chemioterapia comporta gravi colpi sulla salute del paziente perché per vincere il tumore attacca anche le cellule “buone”. Una nuova terapia riesce a schivarle, danneggiando solo quelle “cattive”.

Tra i numerosi passi in avanti fatti dalla ricerca contro il cancro, i risultati raggiunti da un team italiano e tedesco lascia ben sperare per il futuro. A Padova è stata infatti sintetizzata una nuova molecola che blocca alcune funzioni dei mitocondri, ovvero quelle che producono la proteina Kv1.3 (estremamente utile al tumore ma certamente non al paziente che vuole guarire). Gli scienziati sono riusciti a provocare un forte stress ossidativo nei mitocondri delle cellule cancerose, risparmiando al tempo stesso quelle sane. Un risultato non da poco, visto che la chemioterapia mette a dura prova il corpo del malato proprio perché danneggia anche le cellule buone.

Attaccare il mitocondrio è una scelta più che sensata, visto che ricopre un ruolo importante nel determinare il destino del tumore e rappresenta una vera centrale energetica per le cellule cancerose. Il progetto, finanziato da AIRC, MIUR, Regione Veneto, European Molecular Biology Organization e del Marie-Curie European trainig network, ha preso il nome di “Direct pharmacological targeting of a mitochondrial ion channel selectively kills tumor cells in vivo” ed è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Cancer Cell. A fargli guadagnare consensi unanimi è proprio la selettività della cura: le cellule sane vengono risparmiate perché riconosciute da un minor canale ionico e da una quantità di radicali liberi dell’ossigeno inferiore.

I test effettuati finora sono stati di due tipi: in vitro e sui topi. In entrambi i casi si sono raggiunti risultati positivi per vari tipi di melanoma e tumore. Il volume tumorale è diminuito in misura variabile ma con percentuali che oscillano tra il 60 e il 90 per cento. Tutto ciò è possibile partendo proprio dai mitocondri, i quali vengono semplicemente indotti al malfunzionamento. La ricerca apre la strada ad una nuova terapia, efficace come la chemio (che tuttavia debilita molto spesso le funzioni cardiache e immunitarie del malato) ma al momento priva di effetti collaterali.

Photo credits Facebook

Raffaella Mazzei

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Raffaella Mazzei

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