Cristina Nicolini ha dimostrato di saper cucinare sin dal primo livecooking di MasterChef 6: il suo “filetto di branzino su crema di piselli e fave, pomodorini caramellati e un cerchio di piadina fritta” (trovate la foto in fondo all’articolo) ha espresso un estro creativo che, non a caso, le ha permesso di arrivare alla finalissima insieme a Gloria e al vincitore Valerio. Il mancato trionfo non ha tolto nulla al suo percorso e alla sua esperienza, che sembra aver lasciato un ricordo davvero intenso e positivo nella giovane Cristina. VelvetBody l’ha intervistata per saperne di più.
Torniamo per un momento alla finale di MasterChef. Dovevi proporre un menù capace di descriverti: quale pregio e quale debolezza credi di aver tirato fuori?
In finale ho cercato di raccontarmi attraverso i miei piatti. Un pregio? Mi riesce difficile dirmelo da sola ma forse la delicatezza e l’armonia dei sapori di ogni piatto! Un difetto? Il dolce… potevo fare decisamente di meglio ma purtroppo ho calcolato male i tempi e non sono riuscita a terminarlo.
E se ti facessi la stessa domanda, giudicando però i tuoi compagni d’avventura?
Parto da Valerio: il suo pregio è la genialità degli abbinamenti che ha proposto, super azzardati ma spettacolari… proprio come è lui! Non ho critiche da fargli, forse poteva anche lui fare meglio sul dolce ma ha talmente stregato con gli altri piatti che non ha pesato.
Gloria ha una cucina molto diversa dalla mia. Un suo pregio è sicuramente la cultura per la cucina ligure a cui è super affezionata ma questo pregio è forse anche un difetto: forse è troppo legata a questa cucina regionale.
C’è un episodio della tua vita in particolare che ti ricorda quando è nato l’amore per la cucina?
Non ce ne è uno in particolare ma tanti piccoli ricordi: aiutare mia nonna a chiudere i tortellini per Natale, preparare i biscotti con la mamma, fare il pane con mio papà… Sono piccoli pezzetti di vita che mi hanno portato ad amare tutto ciò che riguarda il cibo sin da piccolissima e crescendo è cresciuta anche la mia passione.
Post-MasterChef: come sono strutturate adesso le tue giornate?
Le passo in cucina a sperimentare. Giuro che non mi accorgo del tempo che passa, mi diverto da morire! Ora mi concentrerò sulla mia formazione in cucina perché da cuoca amatoriale vorrei diventare una professionista.
Raccontaci la tua idea di cucina: come la definiresti?
Io cerco di proporre una cucina delicata, sana ma sorprendente nel gusto e alla vista. Una cucina facile e comprensibile al palato con sapori diretti e sinceri ma con una grande ricerca e lavorazione dietro che faccia esaltare i gusti naturali degli ingredienti.
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