Un’anziana signora si è presentata dal proprio medico con alcuni dolori alla cassa toracica. Solo alcuni accertamenti più specifici, però, hanno portato a galla una realtà che ha lasciato tutti a bocca aperta.
Un’anziana signora di 86 anni soffriva da tempo di alcuni problemi di salute. Per questo motivo ha deciso di recarsi dal suo medico per elencargli tutti i sintomi che la affliggevano: problemi respiratori, ipertensione, dolore alla cassa toracica e reflusso gastro-esofageo. Il dottore ha ipotizzato potesse trattarsi di problemi cardiaci e le ha fatto fare dei test, i quali tuttavia non hanno evidenziato alcuna patologia di quel tipo. Così, la sua decisione è stata quella di prescrivere una cura contro l’acidità di stomaco. Inutile dire che i medicinali non hanno avuto alcun effetto sulla paziente.
Non poteva trattarsi nemmeno di qualcosa legato all’età: la signora doveva davvero soffrire di un male che i medici non erano ancora riusciti a scoprire. Le difficoltà respiratorie continuavano imperterrite, così la donna ha preso la decisione di sottoporsi ad una lastra toracica. La radiografia ha svelato l’arcano una volta per tutte e ha lasciato i dottori a bocca aperta. Nei suoi polmoni, infatti, c’era una grossa macchia d’olio. Era stato il suo precedente medico, negli anni ’50, a metterglielo. All’epoca infatti era una pratica piuttosto comune per curare la tubercolosi polmonare: l’olio veniva inserito nella cavità pleurica per poi essere rimosso nel giro di un paio d’anni.
Inutile dire che la rimozione, per un motivo o per l’altro, non è più avvenuta. A raccontare il caso è stato il New England Medical Journal, il quale ha anche precisato che non c’è più niente da fare per la paziente. L’olio di fatto non mette a rischio la sua vita (sebbene i sintomi che le provochino non siano dei più piacevoli) come invece farebbe un intervento chirurgico alla sua età. Insomma, dovrà continuare a convivere con quell’olio che d’altronde giace nei suoi polmoni dalla bellezza di 60 anni. I medici non avevano mai visto nulla di simile e, probabilmente, non capiterà nemmeno un “bis” tanto facilmente.
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