Bebe Vio non smette di sorprendere e divertire. Le sue nuove protesi ultra tecnologiche le permettono movimenti nuovi e lei le sfrutta per sorridere ma soprattutto far sorridere.
L’ironia è una delle doti più spiccate della campionessa paralimpica Bebe Vio: ridere della sua malattia e ancor di più della vita le ha permesso di sopravvivere alla meningite, eccellere nella scherma ed entrare nel cuore di milioni di persone (italiani e non). In occasione della nuova campagna di comunicazione Sorgenia, di cui Bebe è testimonial, la ragazza ha mostrato le nuove protesi che indossa sulle mani. A quanto pare si tratta di protesi high-tech altamente tecnologiche da comandare via Bluetooth, programmare tramite il cellulare e che reagiscono agli stimoli muscolari.
A fronte di una così ampia gamma di possibilità, Bebe ha deciso di imparare un gesto semplice che prima le veniva negato: fare le corna. Nulla di irrispettoso, ovviamente. Rimanendo perfettamente nel suo stile scanzonato ma al tempo stesso gentile e brioso, l’atleta ha giocato con le nuove protesi sdrammatizzando per l’ennesima volta sulla sua condizione. D’altronde la sua storia piace anche per questo: davanti alle avversità Bebe ha saputo sorridere ed andare avanti. Oggi continua a farlo, che si tratti di protesi tecnologiche o di una medaglia olimpica poco importa.
I festeggiamenti per i suoi vent’anni hanno coinvolto tutta l’Italia e gli amanti dello sport. Il candore di quest’età è così evidente in lei da far dimenticare anche gli handicap fisici. Non a caso è stata incoronata atleta dell’anno e continua a raccogliere consensi in qualunque cosa faccia. Dalle campagne di comunicazione a favore dei vaccini, alle foto sui social (come dimenticare il selfie con Obama alla Casa Bianca?) fino alle sponsorizzazioni come quella della Sorgenia, la sua vitalità contagia tutti. Non a caso l’evento organizzato in occasione della presentazione della nuova campagna dell’ente privato di energia elettrica è diventato quasi una festa scanzonata. E se ora la campionessa potrà fare qualche “gestaccio” in più, chi potrà prendersela anziché sorridere con lei?
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