Una fotografa delle nascite ha umiliato una neo-mamma, “colpevole” secondo lei di aver scelto un parto cesareo. La donna non si è persa d’animo e ha condiviso il pessimo scambio di messaggi.
Diventare mamma è un’esperienza che cambia per sempre la vita di una donna, questo è certo. Poi ovviamente si possono fare discorsi sull’allattamento, sull’epidurale, sull’asilo nido e su qualsiasi altro dettaglio riguardante i primi anni di vita del bambino. Il dibattito resta aperto e i forum di mamme sono sempre accessi da questione etiche che dividono le opinioni e infiammano i commenti. Eppure ad una donna è accaduto qualcosa di peggio. Una fotografa delle nascite (ebbene si, esistono e stanno lì pronte ad immortalare il fatidico momento cogliendo espressioni, gioie e dolori del travaglio) l’ha offesa con delle affermazioni shock: “Il parto cesareo non è una nascita, mia cara. È un’operazione chirurgica per rimuovere tuo figlio dall’addome”, le ha scritto in alcuni messaggi.
La mamma non si è data per vinta e ha condiviso lo scambio di messaggi sulla pagina Facebook di “Breastfeeding mama talk”. Inutile dire il putiferio che si è scatenato: le mamme si sono schierate con forza contro la fotografa, mostrando tutta la loro comprensione e una profonda solidarietà per la mamma offesa. D’altronde un cesareo è spesso motivato da una problematica che impedisce il parto naturale e ovviamente non mina il valore di una mamma. Ma ecco le parole che hanno caratterizzato il diverbio:
- Mamma: “Non ho scelto nulla, ma ok, non sapevo che i fotografi della nascita discriminassero per come hanno messo al mondo i loro figli, ma è un bene esserne a conoscenza. Buona giornata”.
- Fotografa: “Un’operazione chirurgica non è una nascita, mia cara. Non stai dando alla luce nessuno. Stai avendo un’operazione chirurgica per rimuovere il tuo bambino dall’addome. Non è una nascita, comunque tu la metta e io non voglio essere là a fotografare quei momenti. Se decidi di avere una nascita normale, fammelo sapere che programmiamo il tuo appuntamento. Questo lavoro dell’essere mamma è duro, se fossi te ci penserei due volte prima di iniziare un tale lavoro semplificando prima il gioco”.
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