Alimentazione e produttività sul lavoro sono strettamente legati. Ecco perché è stato pubblicato un libro che propone una “dieta” per ogni professione, frutto di anni di ricerche e oltre 400 testi battuti al setaccio.
Eleonora Buratti, sociologa aziendale e scrittrice, ha lavorato insieme a Carlo Giolo, economo, dietista e consulente d’impresa, per la stesura di un curioso ma praticissimo libro: “La dieta dei mestieri. Rischio alimentazione”. Oggetto del manuale è un concetto tanto semplice quanto cruciale: salute e prestazioni del lavoratore dipendono da ciò che egli mangia. Il legame è praticamente indissolubile, come dimostrato da una lunga serie di ricerche e centinaia di testi reperiti dai due autori.
Il libro si divide in due parti: nella prima vengono elencati i princìpi cardine di una dieta sana ed equilibrata, regole quindi che chiunque farebbe bene a seguire a prescindere da quale sia la sua professione. La seconda parte invece è più specifica e propone un diverso tipo di alimentazione per ciascun mestiere. Per l’esattezza vengono analizzate 16 tipologie di lavori: immergersi nel cosiddetto “wellness aziendale” (concetto molto cool e attuale) non potrebbe diventare più naturale.
La dieta del manager (o di chiunque ricopra un ruolo carico di stress e responsabilità) deve comprendere cibi ricchi di magnesio quali mandorle, carciofi crudi e anacardi. Chi respira metalli pericolosi (basti pensare agli studi dentistici, alla metallurgia o all’industria chimica) farebbe bene ad abbondare con i cibi chelanti quali uva, clementine e coriandolo. I parrucchieri, costantemente a rischio dermatite da contatto, devono invece assumere vitamina C e antiossidanti. Ecco allora che diventano fondamentali i kiwi, il the verde, l’origano e il cavolo.
Per gli impiegati, probabilmente la categoria più folta, vige un severo divieto. Anzi, 3: niente fosfati di potassio, niente acidi grassi e niente antiagglomeranti. Purtroppo essi abbondano in merendine e bibite gassate, prodotti che l’impiegato può facilmente trovare nei classici distributori aziendali, ma occorre resistere. Per farsi forza ci si può sfogare con carote, pomodori secchi, ribes, e mirtilli. Questi ultimi due cibi faranno comodo anche per contrastare le difficoltà respiratorie dovute alla forte concentrazione di stampanti e toner, nonché il calo della vista dovuto all’eccessiva permanenza davanti al pc. Per l’elenco completo occorre leggere il libro ma non solo: la Buratti vuole ampliare la casistica con ben più di 16 professioni e ha già in mente il seguito del suo manuale operativo. D’altronde la cattiva alimentazione porta ad un calo della produttività del 20 per cento, non vale forse la pena informarsi e restare pimpanti dall’inizio alla fine?
Photo credits Pinterest
Il mondo dei trapianti sta vivendo un periodo di grande innovazione grazie agli xenotrapianti, ovvero…
La scoperta che uno shock settico possa essere causato da un batterio tipico della trota…
L’ictus rappresenta una delle sfide più gravi nel campo della medicina e della riabilitazione. Ogni…
Il Mountain Climber, conosciuto anche come "esercizio dello scalatore", è un movimento che ha conquistato…
Negli ultimi anni, il legame tra la natura e il benessere psicofisico è diventato un…
I bambini e i cani possono formare un legame speciale, ricco di affetto e gioia.…