Matteo ha 10 anni e soffre di distrofia muscolare di Duchenne. Non può correre con le sue gambe ma ama tanto il calcio, per questo adesso fa l’allenatore. Realtà? No, è uno spot per sensibilizzare e raccogliere fondi.
10 anni, la distrofia muscolare di Duchenne e un amore profondo per il calcio. Visto che la malattia porta ad un lento degenerare della muscolatura, per Matteo di certo non è possibile dedicarsi allo sport. Per questo, anziché allenarsi, allena una squadra di coetanei. Lui, dalla panchina, si gode quel gioco che porta nel cuore. Non sarà come scendere in campo, ma certamente è una vittoria e un invito a realizzare i propri sogni a prescindere dalle difficoltà che la vita contrappone.
Questa bella storia, a dirla tutta, non è accaduta sul serio. Matteo è davvero affetto da distrofia muscolare ma non fa l’allenatore: studia teatro e ha collaborato alla realizzazione di uno spot dal titolo “L’esordio di Matteo” che fa parte di una campagna di sensibilizzazione promossa da Parent Project onlus, Coni, Federazione Italiana Gioco Calcio, Lega di serie A, B solidale onlus e Associazione italiana allenatori calcio onlus.
Stefano Mazzariol, presidente di Parent Project onlus (un’associazione di genitori con figli affetti da distrofia muscolare di Duchenne e Becker), ha spiegato gli intenti della campagna: “Con questo spot abbiamo voluto lanciare un messaggio positivo. Nonostante le limitazioni dal punto di vista fisico che la malattia comporta, i ragazzi non devono smettere di coltivare i loro sogni perché c’è sempre un modo per realizzarli”. Il video cercherà così di raccogliere fondi per uno studio specifico: gestire gli aspetti nutrizionali e metabolici nei bambini e negli adulti. Ad occuparsene il centro ICANS dell’Università di Milano in collaborazione con l’Istituto neurologico Besta e col servizio di nutrizione dell’ospedale Bufalini di Cesena-Asl della Romagna. Come ci si può rendere utili? Mandando un sms al 45519 sia da cellulare che da fisso per donare 2 euro oppure 5.
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