La violetta resiste all’inverno: consigli per prolungarne la fioritura

La violetta non dovrebbe mai mancare sui terrazzi o nei giardini. Oltre ad essere il fiore più resistente dell’inverno regala boccioli coloratissimi, un profumo inconfondibile e soprattutto prendersene cura è davvero facile.

A chi non è mai capitato di apprezzare il profumo di una violetta? La sua raffinata bellezza non richiede cure particolarmente complesse, senza contare che la pianta resta fiorita per gran parte dell’anno. Anche in inverno, quindi, può rappresentare una scelta più che sensata per terrazzi e giardini. Disponibili in diverse colorazioni, le specie più comuni restano quelle che vanno dal viola e indaco fino alle tonalità più chiare del fucsia. Le foglie cuoriformi, oltre ad essere particolarmente belle rispetto alle foglie di altre piante, risultano estremamente odorose: sono proprio le foglie ad essere usate per la distillazione del profumo (e non i fiori, come si potrebbe erroneamente credere). L’olio essenziale, inoltre, è utilissimo per combattere emicrania, mal di gola e infezioni alle vie respiratorie.

Le violette si distinguono dalle viole del pensiero per il fiore e per il numero di petali: due verso l’alto e tre verso il basso. In ogni caso esistono molti ibridi e la classificazione non sempre è così semplice. Le violette possono essere coltivate anche in vaso, è sufficiente metterle ad una distanza di 15 centimetri l’una dall’altra. Quand’è il momento migliore? Dall’autunno fino alla primavera. Se invece si preferisce procedere con la semina, meglio muoversi nel periodo che va da giugno a fine settembre.

Il freddo non spaventa certo la violetta, che per crescere ha bisogno solamente di un terreno neutro o calcareo da tenere costantemente bagnato (in inverno sono sufficienti le normali precipitazioni, l’importante è non far mai asciugare il substrato). La posizione ideale del vaso è al sole durante l’inverno e in un luogo ombreggiato non appena si alzano le temperature, mentre la potatura richiede particolare attenzione: i fiori appassiti devono essere tolti al fine di favorire la crescita dei nuovi boccioli. Bisogna infatti evitare che i capolini appassiti vadano a seme: questo causerebbe la ricreazione di un’inestricabile rete di radici che impedirebbero l’inserimento di altre piante. Controllare periodicamente il terriccio permetterà di ottenere fioriture ancora più lunghe. Lo sforzo vale la candela, la violetta fa tutto da sola e richiede solamente questi due interventi: annaffiature quotidiane in estate e potatura sporadica (specialmente da gennaio a marzo). La concimazione è consigliata ma non obbligatoria.

La violetta resiste all'inverno: consigli per prolungarne la fioritura

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