Calvizie e alopecia dovranno fare i conti con un nuovo avversario: l’insulina. Se per i diabetici è un salvavita, gli altri potranno usarla per rigenerare i follicoli.
La calvizie non è una patologia che mette in pericolo la salute delle persone, eppure mina la sicurezza e rappresenta un problema per un campione davvero elevato di popolazione. Solo in Italia affligge circa 8 milioni di uomini, mentre 6 milioni di donne combattono con diradamenti più o meno evidenti. Finora le uniche cure ufficialmente riconosciute sono rappresentate da due farmaci: il Minoxidil e la Finasteride. Il primo inverte il processo di miniaturizzazione del capello, impedendogli di diventare sempre più piccolo e sottile. Il secondo inibisce l’enzima che riducendosi causerebbe la cosiddetta alopecia androgenetica.
A fianco a queste due terapie potrebbe aggiungersi tranquillamente una nuova tecnica a base di insulina. Se quest’ultima rappresenta un vero salvavita per i pazienti affetti da diabete, chi perde i capelli potrebbe ricevere un giovamento altrettanto importante o quasi. La scoperta va attribuita all’HairClinic, un centro internazionale che si occupa prevalentemente della cura della calvizie. Il nuovo protocollo è diretto ad intervenire sul diradamento del cuoio capelluto andando a stimolare i follicoli non ancora atrofizzati del tutto. Il risultato è quello di ottenere le condizioni più favorevoli affinché il capello ricresca in modo naturale.
Nello specifico si tratta di isolare alcune cellule prelevate dal sangue dello stesso paziente, arricchirle di insulina per poi iniettarle nuovamente nel suo corpo in corrispondenza delle aree diradate. In questo modo il trattamento resta completamente naturale e poco invasivo. L’ottimismo, dati i risultati iniziali, è davvero elevato: i miglioramenti durano nel tempo. D’altronde non è la prima volta che un farmaco efficace per una patologia si riveli valido anche per problemi di diversa natura.
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