Ben ha 37 anni ed e alla sua età è l’uomo che ha ricevuto il maggior numero di chemioterapie. La causa è un tumore al cervello non operabile, il quale non gli ha impedito di portare avanti altre imprese che hanno stupito tutti.
Ben Lindon è un uomo inglese che ha ricevuto la peggiore delle diagnosi: ha un tumore al cervello non operabile col quale dovrà convivere finché resterà in vita (ma potrebbe vivere anche fino a 80-90 anni, secondo gli specialisti). Per di più questo nemico è estremamente aggressivo e rende necessarie continue chemioterapie. Al momento si è sottoposto a circa 90 sedute ma potrebbe arrivare a 100 entro settembre 2017. Ben ha stabilito un vero e proprio record: c’è una donna di 70 anni che gli fa concorrenza, ma si è fermata ‘solo’ a quota 75 . Per quanto spaventoso, questo purtroppo è l’unico modo per sopravvivere. Il tumore purtroppo si trova a ridosso della corteccia cerebrale, quindi operarlo potrebbe comportare ictus, paralisi, perdita delle facoltà motorie e dialettiche.
Per di più, il tumore e va affrontato con dosaggi particolarmente forti che gli provocano spossatezza e fatica. A suo avviso è come restare sempre in letargo e farsi assorbire completamente le energie. I medici gli avevano detto che non avrebbe potuto avere figli, eppure il buon Dio gli ha dato due femmine: Martha, 4 anni, e Sidney, 2. Entrambe sono belle e soprattutto sane, sebbene nei prossimi tempi dovranno fare i conti con la diagnosi del padre (il quale, finora, ha preferito lasciarle all’oscuro di tutto).
Ma la forza di Ben non si esaurisce qui: le sue imprese sono molto più valorose di un cancro. A ottobre 2016 ha pedalato per circa 1000 miglia in 10 giorni, ha portato a termine diverse maratone tra cui quella di Londra e ha scalato qualche montagna. Il suo prossimo obiettivo è l’Everest, ma si ‘accontenterebbe’ di arrivare al rifugio posto a 5364 metri d’altezza: manca solo il lasciapassare degli specialisti, i quali dovranno assicurarsi che Ben possegga i requisiti per affrontare la sfida. Da dove prende tutta questa tenacia? Dalla voglia di aumentare l’attenzione nei confronti della ricerca sul cancro, raccogliere i fondi e reagire ad un male che vuole togliergli la vita… ma che non ce l’ha ancora fatta.
Photo credits Facebook