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Allattava la figlia di 7 anni, ora è accusata di abusi sessuali su minore

Ad ogni mamma dovrebbe spettare l’arbitrio di decidere fino a che età allattare i figli, seguendo la natura e il proprio corpo. Ad una donna tuttavia sono state rivolte accuse molto gravi e rischia addirittura di finire in carcere.

L’allattamento al seno, nonostante rappresenti una delle azioni più naturali del mondo, è sempre oggetto di polemiche e controversie. L’ultima in ordine di tempo è accaduta nella vicina Svizzera, in una cittadina vicino a Zurigo. Una mamma, ‘colpevole’ di allattare ancora la figlia di 7 anni, è stata accusata di abusi sessuali su minore, è finita in tribunale e dovrà difendersi in questo assurdo processo.

A sollevare tutto il polverone è stato l’ex marito della donna, il quale ha raccontato che lei è solita farsi accarezzare l’altro seno dalla figlia durante l’allattamento. Inutile dire che la vicenda ha fatto subito scattare le varie associazioni, dividendo l’opinione pubblica della Svizzera in due fazioni: quella dei colpevolisti e quella degli innocentisti. L’Associazione Professionale elvetica di consulenza all’allattamento si è schierata dalla parte della donna: “Una madre che allatta il suo bambino di 4, 5 o 6 anni non è malata o perversa. L’abuso sessuale non avviene attraverso l’allattamento al seno”, ha dichiarato.

Purtroppo per la madre, l’unica sentenza che potrebbe liberarla da questo incubo è quella del giudice davanti al quale dovrà presentarsi tra qualche settimana. Se il gesto può essere oggetto di discussione proprio a causa dell’età della bambina, è altrettanto vero che occorrerebbero prove decisamente più tangibili per poter parlare di abuso sessuale. Se in Europa l’allattamento al seno dopo i primi mesi di vita appare ancora come una strana eccezione alla regola, va ricordato che in molte culture (soprattutto quelle asiatiche) è normale andare avanti anche quando il figlio va a scuola e ha 9-10 anni.

Al tempo stesso, bisogna dare il beneficio del dubbio anche al padre della bambina: le prove in suo possesso sono forse più cospicue e la denuncia ha un fondamento di verità? Per il bene della bambina non resta che augurarsi un finale per questa storia: la dimostrazione che, in fin de conti, si tratta solo di un allattamento prolungato e che ogni mamma è libera di instaurare il rapporto che ritiene più giusto con il proprio figlio (pur senza ledere, ovviamente, alla sua crescita e al suo sviluppo).

Photo credits Facebook

Raffaella Mazzei

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Raffaella Mazzei

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