Una bellissima storia di solidarietà e di gioia, nonostante il tragico esito: i colleghi le regalano le loro ferie per stare con la figlia malata, la bimba muore a soli 6 anni ma insegna l’importanza di vivere ogni singola giornata.
Un’azienda del Nord Italia, in provincia di Vicenza, ha sfruttato alcune regole previste dal Jobs Act per compiere un’azione nobilissima: regalare le ferie ad una collega la cui figlia era gravemente malata. In questo modo la donna avrebbe potuto passare il suo tempo sul divano accanto a lei e ai macchinari ai quali era perennemente attaccata. Facendo una sorta di colletta di solidarietà, il ‘regalo’ ammontava addirittura a 5 mesi. Commossa, mamma Michela ha scritto una lettera di ringraziamento che è stata affissa in bacheca. Il giorno dopo la responsabile del personale le ha telefonato per comunicarle che i mesi erano diventati 10.
La commozione è stata tanta poiché le veniva fatto il regalo più prezioso: il tempo che loro avrebbero potuto passare con le famiglie e che invece veniva dato a lei per assistere la figlia gravemente malata. Nicole, soli 6 anni, era affetta da tetraparesi spastica: una malattia degenerativa che compromette la muscolatura del malato. Per questo era costretta a stare sul divano senza possibilità di parlare. Nonostante ciò, assicura mamma Michela, la bambina era sempre allegra. Poco prima di Natale le sue condizioni si sono aggravate fino all’arrivo della morte nella notte del 24 dicembre. Tra le braccia della sua mamma, la piccola si è spenta con la stessa serenità con la quale aveva vissuto.
Nonostante il dolore, i genitori parlano di lei con gioia: “Non ci ha mai fatto arrabbiare, sapeva farsi amare da tutti e voleva essere circondata dalla serenità. I suoi ultimi giorni di vita sono stati traboccanti di felicità: sono arrivati dei medici pagliacci e persino Babbo Natale”, hanno raccontato al Corriere.it. I 6 anni vissuti da Nicole sono stati intensi ma fondamentali, garantisce la madre: “Ero una donna fragile e invece lei mi ha insegnato la forza e il coraggio di vivere l’amore infinito, la speranza per il futuro e la gioia. È questo che mi ha trasmesso, è meraviglioso”.
Ma la gara di solidarietà non finisce qui, visto che ci sono ancora tanti bambini da aiutare: “Io e mio marito vogliamo che Nicole aiuti anche loro. Tutti i soldi raccolti in questi giorni e fuori dalla chiesa verranno devoluti all’‘Isola che c’è’, l’hospice pediatrico di Padova che sostiene i bambini come lei, che soffrono di patologie complicate. È una struttura molto bella e se grazie a nostra figlia potranno aiutare anche soltanto un bimbo in più, sarebbe un meraviglioso traguardo. Lei, da lassù, sarà ancora più contenta”.
Photo credits Facebook
Tra i tanti tipi di pasta più amati dagli italiani c'è sicuramente la carbonara che…
Oggi per la sezione "ricette dal mondo" vogliamo fornirvi indicazioni per un piatto davvero molto…
Vuoi allenarti? Vuoi tornare in forma? Potresti decidere di prendere un personal trainer e sono…
I Saloni Idola ci dimostrano che non tutti i parrucchieri sono uguali, soprattutto per quanto…
Camminare è uno dei rimedi assoluti per la nostra salute, tutti dovremmo trovare tempo per…
La cucina deve essere portata a ridurre gli sprechi e spesso con vari prodotti in…