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Sequestrate 1,5 tonnellate di pesce: doveva arrivare sulle tavole a Natale

La cena a base di pesce del 24 dicembre deve superare parecchi ostacoli quest’anno. Dopo l’allarme sulle cozze tossiche (prontamente smentito dal Ministero della Salute) arriva il sequestro di una tonnellata e mezza di pesce non sicuro.

La spesa degli italiani a Natale prevede un notevole consumo di pesce (nonostante la crisi costringa a tenere sempre gli occhi ben aperti verso i prezzi e il proprio portafoglio). La sera del 24 dicembre è caratterizzata in particolar modo da specialità quali frittura mista, calamari ripieni, gamberi e chi più ne ha più ne metta. Quest’anno tuttavia il cenone a base di pesce sta correndo qualche rischio a causa dei controlli effettuati dalle autorità competenti, i quali non sempre danno gli sperati esiti positivi.

Dopo lo scandalo delle vongole infettate dal virus Escherichia Coli (decisamente pericoloso per l’apparato digerente) prontamente rientrato (LEGGI ANCHE: VONGOLE INFETTE? IL MINISTERO DELLA SALUTE SMENTISCE LA NOTIZIA), ora è la volta del pesce commercializzato all’ingrosso nelle aree di Roma e Napoli. I Carabinieri del Comando Politiche Agricole e Alimentari, con l’ausilio dell’Arma territoriale, hanno verificato il profilo di decine di operatori e in seguito hanno proceduto al sequestro di 1,5 tonnellate di pesce. Il motivo? Erano prive dell’etichettatura e della documentazione previste dalle norme comunitarie e nazionali.

Sequestrate 1,5 tonnellate di pesce: doveva arrivare sulle tavole a NataleSequestrate 1,5 tonnellate di pesce: doveva arrivare sulle tavole a Natale

In altre parole, di quel pesce non si sapeva nulla: data di cattura, modalità di conservazione, provenienza geografica… Niente. La mancanza di tali dati rendeva il pesce potenzialmente pericoloso anche da un punto di vista igienico-sanitario, per questo l’operazione è guardata con successo dal Reparto specializzato dell’Arma che ha agito per l’interesse della comunità. Quel pesce sarebbe dovuto finire sulle tavole degli italiani in occasione delle feste. Col senno di poi, chi avrebbe potuto garantire che quelle alici, cernie, gamberi, merluzzi, spinarelli, triglie, pesci spada e pesci sciabola non avrebbero causato alcun danno alle famiglie, pronte a festeggiare il Natale riuniti intorno alle gustose pietanze preparate con sacrificio?

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Tags: NatalePesce

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