Al Bano: dopo la paura racconta cos’è successo in ospedale

Al Bano se l’è vista davvero brutta: due infarti e un’operazione al cuore hanno messo a rischio la sua vita ma un po’ di fortuna è la prontezza dei medici hanno evitato il peggio. Ecco tutti i dettagli della vicenda, dai primi dolori al petto al lieto fine.

Al Bano Carrisi ha vissuto dei giorni terribili a causa di problemi di salute che hanno messo a repentaglio la sua vita: due infarti e un’operazione al cuore non sono certo una cosa da poco. Familiari (LEGGI ANCHE: AL BANO, LE PAROLE DI ROMINA POWER E LOREDANA LECCISO DOPO L’INFARTO), fan e giornalisti non l’hanno perso di vista un attimo (davanti alla porta della sua blidatissima stanza si è presentato chiunque), finché tutto non è andato per il meglio e l’esperienza è stata archiviata con successo. Per l’artista non resta che recuperare la piena forma fisica, visto che per il 2017 ci sono tanti progetti in ballo (LEGGI ANCHE: AL BANO, LE PRIME PAROLE DOPO L’OPERAZIONE AL CUORE).

A mente fredda e con maggiore serenità, il cantante ha raccontato al Corriere della Sera tutti i dettagli della vicenda: “Ho sentito un dolore centrale, intorno al cuore, però non immaginavo. ‘Sarà stato un dolore intercostale’, pensavo. Primo avvertimento. Dopo 15 minuti ritorna il dolore, ancora più forte. Allora non c’è stato nessun dubbio. Taxi e sono arrivato qui”, ha raccontato. La sua fortuna più grande è stata quella di trovarsi vicino al Santo Spirito di Roma per le prove del concerto di Natale. A confermarlo anche le parole del cardiologo Alessandro Totterici: “Noi diciamo sempre che la prima ora è d’oro e voi siete qui a raccontarlo perché siete arrivati subito”, ha detto senza troppi giri di parole al suo celebre paziente.

Al Bano: dopo la paura racconta cos'è successo in ospedale

Impossibile non pensare a quelli che, trovatisi nella sua stessa situazione, non ce l’hanno fatta: “Ho avuto tanta solidarietà, tra i primi Massimo Ranieri. Ho pensato a quanti colleghi, dal grande Pino Daniele a Lucio dalla a Mango, tutti morti di infarto. Sono salito lassù da San Pietro, che ci guarda dalla finestra di quest’ospedale, e ho bussato alla sua porta: ‘Cosa vuoi?’, mi ha detto, ‘Torna giù’. E mi hanno rimandato indietro”. Importante anche il supporto della fede: “Ho litigato una sola volta col mio ‘amico’ lassù, per mia figlia che non abbiamo più visto, ma il cristianesimo funziona così: devi stare in larghe intese con la fede sennò essere cristiani è di comodo. Siamo noi che dobbiamo essere al suo servizio. Ho visto tutto in diretta: ormai il cuore è straprotetto”.

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