Sophie Gajnik’s ha vinto la sua battaglia contro l’anoressia immergendosi nel mondo del bodybuilding: prima ingeriva solamente 300 calorie al giorno ed era arrivata a pesare solamente 30 chili, adesso ama il rapporto tra cibo e allenamento in palestra.
Sophie ha cominciato la sua battaglia con l’anoressia quando si è iscritta all’università. Lo stress e lo studio prolungato le lasciavano poco tempo per allenarsi e mantenersi in forma. Così, dopo essere ingrassata di 5 chili, ha deciso di mettersi a dieta. Una dieta decisamente restrittiva, visto che ammontava solamente a 300 calorie giornaliere. Faceva colazione solamente dopo un allenamento: in altre parole, doveva meritarsi ogni singola caloria e in effetti contava tutto ciò che ingeriva.
Se non era sicura dell’apporto calorico di un alimento, nel dubbio, ne dimezzava le quantità. Era arrivata a pesare 30 chili ma non si accorgeva della sua anoressia (LEGGI ANCHE: SILVIA ERA ANORESSICA: SI È SALVATA GRAZIE AL FITNESS E AI VIDEO SU INTERNET). A quanto dice, era troppo arrabbiata e delusa. Alcune foto di una vacanza con i genitori la mostrano tutta pelle e ossa, tant’è che mamma e papà tuttora non riescono a guardare quegli scatti.
“Quando mangiavo, solitamente tre volte al giorno, consumavo 20 grammi di spinaci, 15 grammi di funghi, 20 grammi di zucchine, un cetriolo… Non superavo mai le 100 calorie a pasto“, ha ammesso Sophie. Un giorno è successo qualcosa di forte che le ha fatto aprire gli occhi: le stavano cadendo anche i capelli. Quando è arrivata al bivio, ovvero scegliere tra mangiare o morire, la decisione è stata sorprendentemente positiva: la ragazza ha cominciato ad apprezzare il legame tra cibo e allenamento. Sophie ha capito che non serve solamente il cardio per bruciare le calorie e che era bello sollevare i pesi per acquisire forza. Oggi la ragazza sta bene e lavora per scolpire il suo corpo con il bodybuilding. È arrivata a pesare 66 chili e può fare gli squat con un bilanciere da 105: un risultato incredibile se paragonato alla condizione in cui si trovava solo qualche tempo fa.
“Adesso voglio tenermi forte e attiva, non conto più le calorie e mi considero completamente guarita. Invece della lattuga e dei cibi costituiti per il 90 per cento da acqua, mangio pollo e uova. Mi rendo conto che i disordini alimentari sono una vera dipendenza proprio come le droghe o l’alcol e sono felice se raccontare la mia esperienza può servire per aiutare qualcuno”. Il percorso di Sophie è stato un vero trionfo: la palestra in cui ha cominciato ad allenarsi le offerto la posizione di manager e la sua vita gira finalmente nella direzione giusta.
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