7 anni di coma, 7 anni in cui la mamma non l’ha mai lasciata sola. Le due donne, con una tenacia fuori dal comune, hanno vinto il male. Giulia si è svegliata e sta bene.
A volte accadono i miracoli e le cose vanno per il meglio, anche quando tutte le speranze sembravano essere perdute. La storia di Giulia lascia a bocca aperta e dimostra che, in fondo, niente è impossibile. La ragazzina aveva 15 anni e frequentava il secondo anno di liceo a Torino quando la sua vita ha subìto uno shock: ha sentito un dolore fortissimo dietro la testa, sopra al collo, e si è accasciata a terra. La corsa all’ospedale è stata spasmodica e lì la famiglia ha potuto apprendere la notizia: una malformazione congenita al cervello di cui nessuno sospettava l’esistenza – e che, a detta dei medici, si verifica più o meno ogni 100 anni – le aveva causato un aneurisma.
I dottori erano stati chiari sin dal principio: sarebbe stata dura salvarla. Nonostante ciò, valeva la pena provare. Così, Giulia è stata operata: un intervento di 13 ore che aveva restituito alla famiglia un corpo inerme, intubato, gonfio. Alla ragazzina era stata levata anche una porzione di cervello. Poi il coma indotto. In tutto questo, la mamma non si è persa d’animo: non aveva nessuna intenzione di rinunciare alla sua bambina. Per i 18 anni della figlia ha organizzato un’allegra festa di compleanno con palloncini, tanti invitati e il calore delle persone care. Ogni mattina la vestiva, la portava a passeggio nonostante il coma, la accudiva con amore. Ha chiamato anche (a sue spese) tutti i professionisti necessari a far rimanere il suo corpo integro: un logopedista, una neuropsicologa e un operatore riflessologo. Quando Giulia si sveglierà, dovrà stare bene. “Bisogna scommettere sulla persona anche quando è in coma”, dice.
Ma i problemi non erano finiti: un batterio ha infettato il suo corpo, rendendo necessaria un’altra operazione. Anche questa è andata a buon fine, infine una mattina accade il miracolo: Giulia si sveglia. Sono passati 7 anni da quel 24 marzo 2004 e c’è un’altra operazione da sostenere: devono rimuoverle gli ascessi cerebrali. Non sono certo loro ad impedire a Giulia di riprendersi la sua vita. Oggi, a distanza di qualche mese, possiamo dirlo con cognizione di causa: la ragazzina e la sua mamma-guerriera hanno vinto l’aneurisma, il coma e tutto il resto. Giulia ormai ha 22 anni, sta sulla sedia a rotelle ma vive bene e scrive canzoni. La musica è la sua passione e certamente ha tutta l’intenzione di recuperare il tempo perduto.
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