Lo scopo è quello di sensibilizzare sul tema dei tumori infantili ma i modi sono quelli più forti: alla morte della figlia di 4 anni il papà pubblica le foto del suo dolore su Facebook.
La nascita di Jessica aveva portato tanta felicità nella famiglia Whelan: una figlia desiderata e amata da mamma Niki e papà Andy. La loro storia tuttavia era destinata a compromettersi in fretta: nel settembre 2015, quando Jessica aveva poco più di 2 anni, le è stato diagnosticato un neuroblastoma, ovvero una rara forma di tumore. Da quel momento è cominciata una lotta contro questo nemico potentissimo, per non arrendersi ad un destino così crudele. La battaglia è durata 13 mesi ma purtroppo non è stata vinta: Jessica è morta a soli 4 anni.
La reazione del padre è stata a dir poco sospendente. L’uomo, infatti, ha deciso di documentare su Facebook le ultime settimana di vita della figlia (LEGGI ANCHE: GIORGIA, SELENE, ROBERTA: RACCONTARE IL TUMORE SUL WEB, ECCO PERCHÉ LO FANNO). Sul social ha pubblicato le foto del dolore della piccola, delle immagini scioccanti che hanno colpito duramente l’opinione pubblica. Ovviamente dietro a questa decisione non si nasconde nessun tipo di esibizionismo. Al contrario, l’uomo vuole cercare di sensibilizzare tutti sul tema dei tumori infantili. “Mi sento triste e sollevato insieme nel dirvi che Jessica ha finalmente trovato la pace alle sette di questa mattina. Non soffre più, ci ha lasciato calma, stretta nel nostro abbraccio“, ha scritto sempre su Facebook.
Dopo settimane di foto e post, papà Andy ha espresso un’altra volontà per la ‘prossima fase’: “Ringrazio tutti coloro che ci hanno aiutato e sostenuto in questo nostro viaggio, ora chiedo di rispettare la nostra privacy, in modo da poter dare silenziosamente l’addio alla nostra principessa e vivere il nostro lutto chiusi nella nostra famiglia”. Insomma, una presa di posizione netta dopo foto dall’innegabile forza. “Sono certo che gli altri genitori di bimbi con tumore, o chi ci è passato di mezzo ed è riuscito a guarire, sono d’accordo con noi: quella è la verità, in tutto il suo straziante dolore”, ha concluso l’uomo. La cosa più bella, tuttavia, è che gli organi di Jessica potranno aiutare la ricerca: i genitori hanno accettato di donarli per fini scientifici.
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