Secondo Todd Nickerson la pedofilia è un orientamento sessuale. A lui piacciono i bambini sotto i 3 anni ma non per questo si sente un mostro.
Todd Nickerson, un 43enne in vena di confidenze, ha rilasciato delle dichiarazioni piuttosto scioccanti al Daily Star. L’uomo si è dichiarato apertamente un pedofilo, ovvero una persona attratta dai minori. A suo avviso questa definizione evidenzia un orientamento sessuale di per sé innocuo, destinato a diventare un reato grave solamente se messo in pratica. Todd ha precisato di essere un cittadino rispettoso della legge che non ha mai abusato sessualmente di alcun bambino né ha intenzione di farlo in futuro. “Non farò mai sesso con dei bambini, né userò mai materiale pedopornografico, ma mi sento attratto da loro e per questo non mi sento un mostro”, ha affermato senza giri di parole.
Ovviamente a suo avviso i pedofili non devono essere uccisi come invece si ipotizza in diversi stati del mondo, sebbene chi sia attratto dai minori debba controllare i propri istinti e non abusarne. Le parole di Todd aprono la porta ad un punto di vista completamente diverso da quelli visti finora. La pedofilia sicuramente non può essere accettata e lui stesso ha provato a ‘combatterla’. I suoi racconti, dopo lo scalpore iniziale, non finiscono certo di sorprendere: “Ho provato ad uscire con una donna e a vedere se era possibile avere con lei una relazione normale, ma non ci sono riuscito”, racconta. E non finisce qui: “Lei sembrava molto più giovane, ma non riuscivo ad essere attratto da lei ed è finita dopo 3 settimane”.
Insomma, come chiedere ad un omosessuale di fidanzarsi con una persona di sesso opposto: non potrebbe funzionare. Per Todd, quindi, provare attrazione per i bambini è un’inclinazione sessuale come le altre e rappresenta una difficoltà elevata per la sua vita sessuale. L’uomo infatti, nonostante non sia più un ragazzino, non riesce ad avere rapporti ed è ancora vergine. Visto il suo eloquente coming out, non resta che augurarsi che questa castità duri davvero tutta la vita.
Photo credits Facebook