L’uomo si impegna nel soddisfare la propria partner ma ogni sforzo può essere vano in assenza di un certo particolare fisico nel corpo di lei…
Il fatto che molte donne fingano l’orgasmo, o comunque non concludano il rapporto sessuale nel modo che sia lei che lui vorrebbero, rappresenta uno dei principali tabù in una coppia. L’uomo infatti preferirebbe passare sempre per il conquistatore, l’uomo irresistibile in grado di far felice la propria compagnia in tutti gli ambiti (a maggior ragione tra le lenzuola). La donna, dal canto suo, preferirebbe avere una vita sessuale intensa e priva di intoppi, da far invidia alle scene d’amore viste in tv o al cinema. Purtroppo, però, non sempre le cose vanno esattamente così…
All’interno di questo discorso più che mai aperto, d’ora in poi dovrà essere inserito anche uno studio portato avanti dall’Indiana University-Bloomington. A quanto pare i ricercatori sono pronti a dimostrare che quando una donna non riesce a raggiungere l’orgasmo la colpa potrebbe essere… del suo corpo! Una particolare conformazione, fisica, infatti, renderebbe più o meno difficile il raggiungimento del massimo piacere. In altre parole, la donna deve possedere una ‘predisposizione’ proprio lì nel suo organo riproduttivo. Questa conformazione anatomica si forma addirittura nel grembo materno: in quella fase si forma il clitoride, ma se esso si distacca troppo dall’apertura vaginale allora per arrivare all’orgasmo non basterà la penetrazione.
Non ci sarebbe, infatti, un attrito sufficiente per la sua stimolazione. Tale distanza appare invece perfetta quando si aggira intorno ai 2,5 centimetri. Ovviamente ciò non vuole togliere ogni responsabilità all’uomo: semplicemente, tutte coloro che trovano difficoltà nell’essere soddisfatte devono ipotizzare che ci potrebbe essere un problema anatomico più che un problema mentale vero e proprio. In ogni caso le dimensioni del pene, la sua abilità e il desiderio provato rappresentano dei fattori molto importanti. Anche perché qualora il clitoride non fosse ‘al posto giusto’, non tutto sarebbe perduto: stimolandolo in altre maniere e riservandogli le giuste attenzioni, non tutto sarebbe ancora perduto.
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