La tragedia di Maya poteva certamente essere evitare, visto che il suo problema era una semplice varicella. I medici dell’ospedale però l’hanno rimandata a casa e lei è morta a soli 3 anni.
La piccola Maya, una bambina di 3 anni affetta da sindrome di Down, aveva fatto preoccupare i suoi genitori, due romeni che si trovano in Italia già da diversi anni. La bambina stava male ed era stata portata al pronto soccorso di Castelnuovo Monti. La struttura aveva ovviamente accolto la paziente, l’aveva visitata e aveva rilasciato la sua diagnosi. Maya aveva semplicemente contratto la varicella, una malattia comune a molti bambini e completamente innocua. I medici avevano dato alla mamma una cura da seguire per alcuni giorni (con l’avvertimento di tornare al pronto soccorso qualora la sua salute non fosse migliorata nel giro di poco tempo) e poi avevano dimesso la piccola, visto che tali cure potevano essere somministrate anche a casa.
Fin qui non sembra esserci nessun punto oscuro, eppure una faccenda apparentemente ‘di routine’ è diventata una vera tragedia. Maya è tornata a casa con i suoi genitori così come deciso dai dottori del pronto soccorso, eppure la sua salute non ha dato alcun segno di miglioramento. Al contrario, la piccola è deceduta dopo essere giunta all’ospedale Santa Maria Nuovo di Reggio Emilia pochi giorni dopo. Era stata anche trasferita in rianimazione ma purtroppo qualsiasi intervento è apparso inutile e totalmente inefficace.
I genitori di Maya, a fronte di una perdita così grande, hanno deciso di denunciare l’accaduto ai Carabinieri. Il sostituto procuratore Maria Rita Pantani ha preso in mano la situazione, sequestrando le cartelle cliniche di Maya e disponendo la sua autopsia. Non è detto che ci sia una correlazione tra la sindrome di Down della bambina e il suo decesso, eppure qualcosa deve essere stato preso alla leggera. Probabilmente non si trattava di una semplice varicella. Di sicuro bisognerà indagare più a fondo, cosa che probabilmente si sarebbe dovuta fare anche nei confronti di Maya. Non sarà possibile rimediare, eppure trovare una spiegazione ai fatti potrà aiutare i genitori della vittima a mettere in pace il proprio cuore.
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