In occasione della XII Giornata Mondiale contro l’Ictus Cerebrale, che si celebra il prossimo 29 ottobre, abbiamo incontrato Valentina Vezzali, testimonial di A.L.I.Ce. Italia Onlus (Associazione per la Lotta All’Ictus Cerebrale).
È l’atleta italiana che detiene il record assoluto di medaglie vinte alle Olimpiadi, prima schermitrice al mondo a essersi aggiudicata tre ori olimpici individuali in tre edizioni consecutive, oltre ad altre tre medaglie d’oro nelle gare a squadre. Sposata con l’ex calciatore Domenico Giugliano, dal quale ha avuto due figli, Pietro (11 anni) e Andrea (3 anni), Valentina Vezzali è al fianco di A.L.I.Ce. Italia Onlus (Associazione per la Lotta All’Ictus Cerebrale). Velvet Body l’ha intervistata in occasione della XII Giornata Mondiale contro l’Ictus Cerebrale, che si celebra il prossimo 29 ottobre e che quest’anno è dedicata ad evidenziare gli aspetti trattabili dell’ictus – dalla sua curabilità alla prevenzione, dall’importanza degli stili di vita corretti al riconoscimento precoce dei sintomi, alla necessità di pari opportunità nell’accesso alle cure – sottolineando come la riabilitazione sia un passo fondamentale di questo processo.
Valentina, alle Olimpiadi di Londra 2012 sei stata portabandiera dell’Italia davanti al mondo. Cosa significa per te portare tra le mani la bandiera di A.L.I.Ce. Italia Onlus che si occupa di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle persone colpite da ictus, di attuare progetti di screening e non ultimo di tutelare il diritto dei pazienti ad avere un’assistenza adeguata?
Per me è un onore grandissimo, e lo dico sinceramente. Portare il tricolore in un evento mondiale come i Giochi Olimpici significa avere il ruolo di mettere in risalto quello che è un simbolo di un intero Paese. Sposare un impegno come quello di testimonial A.L.I.Ce Italia rappresenta in egual misura provare ad orientare i riflettori su temi particolarmente delicati ed assolutamente importanti. Ci sono migliaia di persone che, da un’azione o dal mettersi in gioco di ciascuno di noi, possono ricavarne benefici. Ecco perché non ho avuto nessuna remora nell’accettare di affiancare A.L.I.Ce nelle sue battaglie!
L’ictus cerebrale non solo si può curare, ma nell’80% dei casi si può prevenire con la giusta alimentazione e seguendo un corretto stile di vita. Quali sono le abitudini alimentari di casa Vezzali-Giugliano?
Sia io che mio marito siamo sportivi e nella nostra vita la corretta alimentazione ha avuto e continua ad avere un ruolo prioritario. Avendo poi due figli, stiamo cercando di educare anche loro su questo piano, anche se è molto difficile. Proviamo infatti ad equilibrare l’apporto di grassi e di calorie, con frutta e verdura che non devono mai mancare nella nostra tavola. Certo, non sempre è facile e ritengo che qualche peccato di gola vada anche compiuto. L’importante è nel complesso lo stile di vita. La sedentarietà non porta a nulla di buono!
Anche l’attività fisica rientra tra le sane abitudini da mettere in atto per vivere meglio e prevenire molte malattie. Tu hai iniziato a tirare di scherma a 5 anni. I tuoi figli quali sport praticano?
Mio figlio Pietro è assai attivo. Ha provato diversi sport, tra cui calcio e scherma. Al momento però è più attratto dallo sport di papà che da quello di mamma. Non importa, ciò che conta è che si muova e faccia sport, perché è fondamentale nella crescita di un ragazzo. Andrea, invece, è ancora piccolo, ma credo che tra poco anche lui inizierà a praticare sport. È già molto vivace!
In occasione della Giornata Mondiale contro l’Ictus Cerebrale quale messaggio vuoi lanciare per sostenere le persone che dopo essere state colpite da ictus lottano per una vita che vada oltre la malattia?
È difficile rivolgersi a chi ha affrontato esperienze forti sulla propria pelle. Mi sento solamente di dire che la vita, oltre ad essere un dono di Dio, è un’avventura straordinaria. Non sappiamo cosa ci attende dietro ogni curva o dopo aver scalato una montagna. Sappiamo solo ciò che abbiamo alle spalle, ma dobbiamo sempre aver fiducia che ciò che ci si prospetta avanti sarà migliore. Non bisogna mollare mai e, ogni giorno, fissato l’obiettivo, lottare con i denti per raggiungerlo. Solo così possiamo realizzare i nostri sogni.
Qualche mese fa, dopo la finale ai Mondiali di scherma a squadre a Rio de Janeiro, ti sei ritirata dalle competizioni. Nel tuo video di addio hai detto: “non è un tramonto, ma l’alba di nuove sfide”. Vuoi raccontare a VelvetBody quali sono le sfide che ti aspettano?
Sono diverse le sfide che mi sono posta appena ho scelto di lasciare le pedane e di appendere il fioretto al chiodo. Innanzitutto il mio impegno politico è rivolto su alcune tematiche a mio avviso fondamentali per la società e per i nostri figli: dalla scuola, allo sport, dalla sicurezza alla capacità di immaginare un futuro in Italia. Sono diversi i disegni di legge e le iniziative parlamentari che sto portando avanti su questi temi nei quali, come donna e madre, credo in particolar modo.
Inoltre, così come per A.L.I.Ce, sto investendo tanto di me nel sociale, puntando a sensibilizzare quante più persone su alcune tematiche e sull’importanza di un corretto stile di vita.
Photo credits: ufficio stampa