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Olio di palma: un nuovo studio scopre che fa bene contro i melanomi

Dopo anni di accuse e continui dibattiti, buone notizie per l’olio di palma: una ricerca italiana ha scoperto che alcuni suoi componenti aiutano a contrastare l’insorgere dei tumori.

Sull’olio di palma si sono versati fiumi di parole: fa male, fa bene, va evitato a tutti i costi, può essere assunto ma in piccole dosi, si può mangiare senza problemi… (LEGGI ANCHE: L’OLIO DI PALMA È DAVVERO CANCEROGENO? TUTTA LA VERITÀ) Dove stia la verità è difficile decretarlo, sebbene alcuni ricercatori dell’Università statale di Milano abbiano qualcosa da dire al riguardo. Un’attenta analisi della composizione dell’olio di palma ha rivelato infatti la presenza dei tecotrienoli, ovvero dei derivati della vitamina E che possiedono una capacità davvero rilevante: riescono a contrastare il melanoma.

I risultati sono arrivati grazie alla collaborazione dell’Università dell’Aquila e hanno prontamente trovato spazio sulla rivista Scientific Reports. Se da un lato non viene smentita la presenza di grassi che alla lunga potrebbero rivelarsi dannosi per il sistema cardiovascolare, al tempo stesso i tecotrienoli hanno dimostrato di essere degli ottimi antiossidanti in grado di influenzare positivamente le cellule del melanoma umano al fine di allontanare l’insorgere dei tumori.

La coordinatrice della ricerca, ovvero la dottoressa Patrizia Limonta, ha specificato che i dati in loro possesso evidenziano la reale esistenza di questo potere antitumorale sia nell’olio di palma che nei semi di Annatto, che a sua volta è una polvere molto utilizzata come colorante dei cibi (soprattutto nell’America centrale e nell’America latina). Nel dettaglio, dopo analisi condotte sia in vitro che in vivo, si è visto che in vitro i tecotrienoli riuscivano a spingere le cellule tumorali verso la morte (detta apoptosi) in modo naturale, dopo aver sottoposto il reticolo endoplasmatico ad uno stress insostenibile.

In vivo, invece, è stato notato un significativo rallentamento della malattia, che fortunatamente frenava la sua progressione senza alterare né la presenza dei melanociti non tumorali né sviluppando alcun effetto tossico. Un’ultima rivelazione, proveniente dal medesimo studio, riguarda anche malattie degenerative quali l’Alzheimer: i tecotrienoli potrebbero contrastare anche la loro ascesa. Un punto segnato per l’olio di palma (pur con molte riserve ancora da sciogliere)?

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