Alessia Ameri ha la sindrome di Morris, che alla nascita le aveva dato caratteristiche maschili e caratteristiche femminili. Dopo la pallavolo anche la moda: è la testimonial di Giuliana Cella e della sua collezione ‘inter-caraibica’.
Alessia Ameri ha fatto parlare di sé sin dal suo debutto nella serie A femminile di pallavolo. È affetta da sindrome di Morris, il che può comportare caratteristiche fisiche che non rendono la persona completamente donna ma ovviamente nemmeno lontanamente uomo. Legalmente, Alessia è una donna al 100 per cento. La sindrome di Morris, tuttavia, le ha fornito un corredo cromosomico 46 con XY che le danno alcune caratteristiche del corpo maschile e altre del corpo femminile. Ciò si verifica quando le cellule maschili non riescono a rispondere in maniera adeguata agli androgeni (gli ormoni sessuali maschili). Alessia ovviamente si sente una donna come tutte le altre e sta lottando per far passare la giusta immagine di sè. Cosa non semplice, da quando la sua storia è diventata di dominio pubblico.
È la diretta interessata a raccontarlo in un’intervista rilasciata a La Stampa: “A turbarmi sono state le ingiustizie mediatiche, le etichette false che mi sono state appiccicate addosso, i titoloni terribili, le foto rubate dal mio profilo photoshoppate per mascolinizzarle“.
Alessia, nonostante la sua vita pieni di successi, ammette tranquillamente di non essere così forte come sembra e di piangere spesso. La sua riscossa tuttavia potrebbe partire oggi stesso, visto che la stilista Giuliana Cella l’ha scelta come testimonial per la sua collezione: “Avevo già fatto qualche catalogo ma questo è diverso”, ha dichiarato Alessia. Secondo lei, con Cella hanno dato vita a qualcosa di speciale: “Abbiamo parlato a lungo, mi ha capita pure nel mio desiderio di mettere un punto a capo. Abbiamo stabilito un rapporto affettuoso e ha costruito la sua collezione inter-caraibica come piace a me: energica, coloratissima, versatile, con tessuti leggeri, inter-cambiabile, giovane ma con un tocco di classe in più”. Decisamente non c’è spazio per i pregiudizi.
Fisicamente, i soggetti affetti da sindrome di Morris sviluppano le gonadi (cioè i testicoli) repressi nell’addome, mentre sono del tutto assenti utero, tube e ovaie. Il fenotipo delle persone colpite dal morbo di Morris è quello femminile, con una vagina ridotta che tuttavia potrà espletare tutte le sue funzioni senza interventi chirurgici ricorrendo solamente ad una terapia dilatativa. Inutile dire che la sindrome di Morris in alcuni casi puó rendere estremamente difficile l’accettazione del proprio corpo e che spesso chi ne è affetto viene seguito da uno psicoterapeuta. Ma gli stadi della malattia sono molti ed ogni caso è a sé.
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