Il corpo umano è progettato in modo preciso: per ‘espellere i rifiuti del corpo’, non tutti le posizioni vanno bene allo stesso modo. Gli esperti spiegano qual’è quella giusta e quale invece è sbagliata.
Bisogna scegliere accuratamente la posizione cui ricorrere in bagno. In effetti solo una combatte davvero la stitichezza, mentre le altre potrebbero accrescere il problema. Come chiunque potrebbe confermare, nella maggior parte dei casi ci si siede a 90 gradi. Ebbene, a voler essere sinceri, non c’è nulla di più sbagliato. Oltre a rendere stitici, sedersi sul water può causare anche emorroidi e intestino irritabile. Il motivo è semplice: con la posizione a 90 gradi il canale anale crea un’angolazione che ostacola il passaggio delle feci, così ‘superare l’ostacolo’ diventa meno naturale. Non a caso ciò facilita il rettocele, ovvero lo scivolamento di una parte di intestino retto nella vagina. Inutile dire che sarebbe decisamente meglio evitarlo.
Se la classica posizione a 90 gradi schiaccia un tratto intestinale e lo blocca, quella a 35 gradi promette tutt’altro. Accovacciarsi riduce la pressione sul retto e rende “l’intestino felice” (come il titolo del best seller in cui Giulia Enders esplora proprio questo argomento). Detta anche ‘posizione squat’, accovacciarsi era un’abitudine comune fino a qualche decennio fa. Basti pensare ai bagni alla turca. Fortunatamente questo tipo di latrine è in via d’estinzione, eppure la posizione che esse costringevano ad adottare resta ancora la più salutare.
Come replicarla nei bagni moderni? Basta munirsi di uno sgabello sul quale poggiare i piedi al fine di alzare le gambe. Non sarà la posizione più comoda e sicura del mondo, eppure assicura grandi benefici: permette un’evacuazione più veloce poiché rilassa il muscolo puborettale, semplifica il sistema torchio-addominale (ovvero quel processo che coinvolge addome e torace, i quali riducono il volume della cavità addominale e permettono la defecazione) e quindi sconfigge stitichezza e rettocele. Vale la pena provare, visto che sono dati scientificamente provati: esistono diverse studi medici sull’argomento, perché contraddirli? Nel mondo, c’è chi lo fa già: nemmeno a dirlo, sono gli orientali.
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