Sarà capitato a tutti almeno una volta di scoprire un brutto livido e di non ricordarsi affatto cosa possa averlo causato. Semplice distrazione? No, potrebbe anche trattarsi dell’effetto Tindell.
A volte si sbatte da qualche parte e poi ci si rende conto che il piccolo incidente è costato un brutto livido nero. Altre volte si nota il livido senza ricordarsi affatto quale urto lo abbia causato. Anzi, la memoria non riporta a galla nessun urto che possa giustificare il livido. Ma davvero è tutta colpa della disattenzione oppure effettivamente ci sono altre cause alla base del segno nero sulla pelle? In effetti è così: esiste un motivo abbastanza comune che giustificherebbe sia i segni che l’assenza di una botta.
Questo motivo ha un nome preciso: si tratta dell’effetto Tindell. Nulla di preoccupante, in realtà. Semplicemente nell’ipodermide o nel derma (ovvero in quei tessuti che si trovano immediatamente sotto la pelle) i vasi sanguigni si rompono e il sangue si riversa nei tessuti circostanti. Ecco allora che compare il livido. A quanto pare le donne sono particolarmente soggette all’effetto Tindell e di conseguenza ne noteranno con maggior frequenza gli sgradevoli segni (LEGGI ANCHE: LIVIDI ED EMATOMI: I RIMEDI PER FARLI SPARIRE IN FRETTA). Le parti del corpo coinvolte con più facilità sono gli arti: a gambe e braccia spetterà quindi lo scotto maggiore. Il colore del livido indica a quale strato è avvenuto il versamento (la pelle ne ha 3 in tutto: epidermide, derma ed ipodermide): più è scuro e più è profondo.
Questo non significa che ci si deve far suggestionare o che sia necessario trovare un rimedio. A volte si ha un livido semplicemente perché effettivamente si ha goffamente urtato qualcosa. Al tempo stesso non si tratta certo di una malattia da sconfiggere: conoscere la causa dei lividi deve avere un puro scopo chiarificatore. D’altronde, si è in buona compagnia: un post dal titolo “Il team di quelle coi lividi misteriosi sulle gambe” è stato condiviso oltre 350mila volte su Tumblr.
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