Dopo l’oro di squadra e l’argento individuale a Londra 2012, Arianna Errigo si era confermata una delle schermitrici più forti del mondo vincendo la Coppa del Mondo per 3 volte consecutive: 2012, 2013 e 2014. A Rio il suo trionfo era dato quasi per scontato ma la numero 1 del tabellone ha dovuto arrendersi agli ottavi di finale. Cos’è andato storto? Come ha raccontato lei stessa a VelvetBody, lo sport è fatto anche di cadute.
A caldo, dopo la sconfitta a Rio, hai detto che la colpa non era affatto degli allenamenti autodidatti ma hai parlato anche di fiatone dopo i primi assalti e nervosismo: a freddo la pensi ancora così? Cosa credi di aver sbagliato a livello fisico?
Ero preparata fisicamente quindi avere il fiatone al primo assalto non è stato un buon segnale. Ero troppo tesa, di solito gestisco bene queste gare importanti. Anzi rendo di più. Credo di aver dato troppo nella preparazione. Io non sono una macchina come le mie colleghe, mi devo allenare ma allo stesso tempo staccare e trovare i miei spazi. Così non ho fatto perché questa volta volevo arrivare perfetta. Infatti ero perfetta ma non di testa. Ero scoppiata già prima di partire.
Potendo tornare indietro, cosa cambieresti per arrivare leggera e carica?
Sicuramente più riposo tra un allenamento e l’altro, qualche dormita in più e qualche allenamento alternativo e più divertente. Quello che ho sempre fatto!
Dopo Rio sarai tornata in palestra: quali obiettivi vuoi raggiungere a livello fisico?
A livello fisico sto bene, è da un anno che ho trovato il mio equilibrio.
Che rapporto hai con l’alimentazione?
L’alimentazione è un altro particolare nella preparazione che fa la differenza. Io seguo una dieta molto varia, mi piace cambiare sempre. La colazione spazio tra dolce e salato. A pranzo mangio principalmente carboidrati con un po’ di proteine e verdure, a cena il contrario sempre con verdure. La frutta o yogurt come snack! Quando mi voglio concedere un regalo vado a mangiare una bella pizza, sushi o anche un buon piatto di pasta abbondante!
Un consiglio a tutti gli atleti, anche a quelli ‘amatoriali’: dopo una delusione nello sport, come reagire?
Le delusioni fanno parte del percorso di ognuno di noi, non si può pensare di fare qualsiasi cosa senza cadere. Ci sono cadute che fanno più male di altre e magari ci vuole più tempo per riprendersi ma se ognuno di noi ha un vero obiettivo non permetterà che un incidente di percorso possa allontanarlo da esso.
Così farò anch’io, qualche giorno di vacanza, sicuramente più triste rispetto a quello che speravo, ma voglio tornare più forte di prima e consapevole che potrò cadere ancora.
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