Un batterio sintetico creato dai ricercatori americani rappresenta la nuova frontiera medica conto il tumore: buoni risultati, aumentano le possibilità di sopravvivenza.
Gli scienziati dell’Università della California hanno collaborato con quelli del Mit di Boston per la creazione di un batterio sintetico che potrà tornare molto utile nelle terapie contro il cancro. Il batterio produce un farmaco antitumorale ed è in grado di rilasciarlo nelle cellule malate. Cosa accade poi al batterio in questione? Si autodistrugge e verrà smaltito dal corpo. L’idea di fondo è quello di sviluppare varie applicazioni sulla vita sintetica, come spiegato da un dettagliato articolo comparso sulla rivista Nature. A quanto pare è proprio questa la strada da percorrere per dare nuove possibilità ai malati (LEGGI ANCHE: VINCE UN TUMORE A 99 ANNI: È IL SOPRAVVISSUTO PIÙ ANZIANO DEL MONDO).
I batteri utilizzati per somministrare l’antitumorale sono stati sintetizzati partendo da microorganismi che appartengono al genere Salmonella. Essi sono stati resi inoffensivi e riprogrammati affinché siano in grado di attivare il processo naturale detto ‘lisi’. È proprio attraverso la lisi che i batteri riescono a suicidarsi, disintegrandosi non appena hanno concluso il loro lavoro. Durante la prima fase della sperimentazione i batteri sono stati somministrati per via orale ad alcuni topi affetti da tumore al colon retto: i risultati registrati in seguito al processo sopra indicato è stato positivo e lascia ben sperare anche per la somministrazione all’uomo.
Leggendo i dati forniti dai ricercatori si evince che questi batteri sintetici, utilizzati parallelamente alla chemioterapia, sono in grado di ridurre l’aggressività del tumore e di aumentare di conseguenza la sopravvivenza del malato. Lo studio deve proseguire e superare altre prove prima di poter essere considerata a tutti gli effetti una nuova terapia da prendere in considerazione, tuttavia i presupposti sono tra i migliori che ci si potesse aspettare e soprattutto spianano la strada ad una possibilità che in precedenza era stata presa in considerazione ma mai veramente realizzata: i batteri possono giocare la partita contro il cancro schierandosi dalla parte del malato e diventando un’arma innovativa e ancora più efficace.
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