Il corpo dei bambini è una vera spugna che assorbe tutto quanto lo circonda. Per questo bisogna stare attenti ai raggi solari: abusarne dei primi anni di vita aumenta il rischio di melanomi quando saranno adulti.
Prendere troppo sole da bambini è il fattore di rischio numero 1 per i melanomi negli adulti. Questo è dovuto al fatto che nei primi 20 anni di vita una persona può assorbire fino all’80 per cento del totale delle radiazioni solari della propria esistenza, aumentando così le possibilità di essere affetti da melanoma nei decenni successivi. A porre l’attenzione su questo aspetto è stato il Master Course ‘Management del paziente con melanoma dalla ricerca alla terapia’, organizzato a Roma proprio in questi giorni dall’Intergruppo Melanoma Italiano (Imi).
Se la prevenzione è certamente il capitolo più importante dell’intera questione (LEGGI ANCHE: HUGH JACKMAN, TUMORE DELLA PELLE: QUINTA OPERAZIONE E CAMPAGNA DI PREVENZIONE), è altrettanto vero che i bambini costituiscono l’anello più debole della catena. “La pelle è in grado di memorizzare il danno ricevuto dalle scottature solari accumulate durante l’infanzia e può innescare il processo patologico anche a diversi anni di distanza”, ha spiegato Paola Queirolo, presidente Imi e responsabile del Dmt (Disease Management Team) Melanoma e Tumori cutanei all’Irccs San Martino Ist di Genova. Il melanoma d’altronde rappresenta solamente il 4 per cento dei tumori della pelle ma causa ben l’80 per cento dei decessi per cancro della cute.
Il dato più allarmante resta un altro: l’aumento esponenziale dei casi, cresciuti addirittura del 103 per cento negli ultimi 45 anni. Se nel 1970 erano circa 1.000, nel 2015 si è arrivati a contarne 11.300. Fortunatamente le nuove cure allungano la vita dei malati: le terapie a bersaglio molecolare e l’immuno-oncologia sono le più efficaci e permettono al paziente di essere vivo anche 10 anni dopo la diagnosi. In passato la sopravvivenza media in stadio metastatico era di appena 6 mesi, con un tasso di mortalità a un anno del 75 per cento. Se l’esistenza di cure sempre più efficaci rende possibile la convivenza con questo male, è altrettanto importante fare del proprio meglio per evitare di ammalarsi. I controlli preventivi annui dei nei sono fondamentali e lo stesso vale per l’esposizione al sole: i bambini devono restare all’ombra durante le fasce orarie più calde (12-15) e utilizzare le opportune accortezze negli altri momenti della giornata. Non solo al mare.
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