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Allarme ghiaccio e cocktail: trovati batteri e muffe, rischio infezioni anche a casa

D’estate una bevanda fresca è quanto di più piacevole si possa gustare. Per questo il nuovo allarme colpisce tutti senza distinzioni: ghiaccio e cocktail sono a rischio allergie ed infezioni, come dimostrato da alcune analisi recenti…

L’Università di Palermo ha condotto un’indagine che rischia di gettare un velo di preoccupazione su tutta l’estate. Dopo aver analizzato ghiaccio e cocktail di locali a campione e abitazioni domestiche ha diffuso dati decisamente allarmanti: nella maggior parte dei casi sono presenti batteri e muffe che possono rivelarsi decisamente dannosi per la salute. Se l’idea di non bere più alcuna bevanda fresca è da scartare, lo stesso va fatto anche per il pensiero di consumarne solamente tra le quattro pareti domestiche: oltre che di difficile attuazione, la precauzione rischia di rivelarsi anche inutile.

È proprio così: nemmeno a casa si è al sicuro. Nei cubetti di ghiaccio fatti in casa nel classico freezer, infatti, sono stati trovati batteri quali Pseudomonas e, più raramente, Coliformi. Mancanza di igiene nelle case degli italiani? No, il problema proviene dalle tubature e dalla contaminazione che avviene attraverso il contatto con altri alimenti. Il ghiaccio congela i batteri e li conserva lì, pronti a liberarsi non appena vengono messi in un bicchiere e fatti scongelare.

Nei locali analizzati sono stati trovati invece Enterococchi, Pseudomonas e Coliformi (nel 100 per cento dei casi). Tutti questi tipi di muffe e batteri hanno un tasso di rischio basso per l’uomo, tuttavia bisogna fare attenzione alle categorie composte da anziani, bambini e individui affetti da disturbi gastro-intestinali. Per loro il disagio potrebbe essere evidente: febbre, nausea e diarrea.

Allarme ghiaccio e cocktail: trovati batteri e muffe, rischio infezioni anche a casaAllarme ghiaccio e cocktail: trovati batteri e muffe, rischio infezioni anche a casa

Luca Settanni, ricercatori del dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali nonché coordinatore dello studio, ha dichiarato: “La pericolosità di questi batteri è scarsa. Ma è chiaro quanto sia sempre opportuno proteggere i contenitori in cui si fa il ghiaccio di casa dal contatto con il diverso contenuto alimentare del freezer, così come dalla sfarinatura della brina, che imprigiona le particelle di polvere e cibi”. Ai gestori dei locali e alle singole persone va dato un unico consiglio: dare un’occhiata al “Manuale per la corretta prassi operativa per la produzione di ghiaccio alimentare” redatto con la supervisione del Ministero della Salute e rispettare scrupolosamente ogni norma igienica, facendo attenzione a cosa si ripone nel freezer (LEGGI ANCHE: GHIACCIOLI FATTI IN CASA: LA VIDEO-RICETTA PER LIMITARE ZUCCHERI E CALORIE).

Photo credits Pinterest

Raffaella Mazzei

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Raffaella Mazzei

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