Prima demonizzato e ora glorificato, c’è un alimento che in maniera completamente inaspettata aiuta a diminuire il girovita e fa bene alla salute. Lo dimostrano studi recentissimi, ma di quale alimento si tratta? È la pasta, uno dei cibi più amati dagli italiani (e non solo da loro).
Eliminare la pasta spesso rappresenta il primo passo per cominciare a dieta e sperare di perdere i primi chili. Ma è lei la responsabile dei chili di troppo? Secondo la scienza la risposta è un secco no. La professoressa Licia Iacoviello dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) Neuromed di Pozzilli (Isernia) è pronta ad affermare che solitamente “la pasta è considerata non adeguata quando si vuole dimagrire e alcune persone la eliminano del tutto. Alla luce delle nostre ricerche possiamo dire che questa non è una buona abitudine“.
Alla sua voce si è aggiunta anche quella del co-autore della ricerca, il dottor George Pounis: “Analizzando i dati antropometrici dei partecipanti dello studio abbiamo constatato che il consumo di pasta, contrariamente a quanto si pensi, non è legato all’aumento di peso. Anzi, semmai è il contrario”. La dieta Mediterranea è apprezzata dai nutrizionisti di tutto il mondo e la pasta deve continuare a farne parte senza pregiudizi. I benefici apportati a linea e salute provengono da un indice di massa corporeo più sano, una minor circonferenza della vita e un rapporto armonioso tra vita e fianchi.
La ricerca è partita nel 2005 ed ha coinvolto 25mila abitanti del Molise, ai quali si sono aggiunti altri 9317 cittadini di tutte le altre regioni italiane. Lo scopo era quello di indagare più a fondo i fattori genetici e ambientali che possono causare problemi cardiovascolari, obesità, cancro e malattie degenerative. La consapevolezza che ne è derivata è che la dieta mediterranea, nella sua totalità, resta il regime alimentare più salutare e bilanciato. Rispettare tutta la sua varietà – pasta compresa – permette di raggiungere il perfetto equilibrio tra dieta e salute.
I più maliziosi potrebbero trovare ‘sospetto’ l’appoggio finanziario della Barilla a questa ricerca (l’azienda è co-finananziatrice), ma la Iacovello ha una spiegazione più che plausibile: la pasta è una fonte di carboidrati a indice glicemico moderato. Ciò significa che la velocità con la quale viene trasformato in zucchero semplice dall’organismo è più che ragionevole. Minore è la velocità e più risulta salubre un alimento (LEGGI ANCHE: I CARBOIDRATI FANNO INGRASSARE? 3 ESPERTI DANNO RISPOSTE DIVERSE SULL’ARGOMENTO). Perché quindi accanirsi contro la pasta anziché gustarsi un bel piatto di maccheroni con il pomodoro? Ma attenzione: per perdere peso non si devono superare i 50 grammi al giorno.
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