Molte mamme decidono di sottoporsi ad un’alimentazione vegana anche durante la gravidanza e l’allattamento: la tendenza mette in allarme i pediatri, che elencano tutti i rischi (e i casi già accertati) per la salute dei più piccoli.
Lo professava chiaramente una campagna sociale di qualche tempo fa: i figli sono ciò che mangia la mamma (LEGGI ANCHE: “TUO FIGLIO È CIÒ CHE MANGI”: CAMPAGNA CHOC CONTRO IL CIBO SPAZZATURA). È proprio questo ciò che dovrebbero tenere a mente tutte quelle mamme che durante la loro vita hanno scelto di abbracciare un’alimentazione vegana. Per loro stesse non c’è nulla di male, anzi: l’importante è compiere una scelta ponderata e assimilare comunque tutti i nutrienti necessari all’organismo. Arriva un momento, tuttavia, in cui si devono mettere da parte le proprie convinzioni, i gusti e persino gli ideali. Quel momento comincia non appena si rimane incinta.
Il feto prima e il neonato dopo hanno necessità diverse rispetto a quelle degli adulti: il loro corpo deve ancora svilupparsi e questo li rende particolarmente bisognosi di cure e attenzioni, anche a tavola. I pediatri non hanno dubbi e lanciano l’allarme per l’ennesima volta: se la neo-mamma è vegana i rischi per il bimbo possono essere molto gravi. La prima vitamina a mancare è la B12, presente in carne, pesce, latte e uova. La sua carenza mette a repentaglio la formazione dei neuroni, porta a disturbi psicomotori e aumenta il rischio di soffrire di anemia. Problemi anche per il sistema nervoso: insomma, una vera ‘debacle’.
Come si è arrivati a questa convinzione? Analizzando una cospicua casistica: un bambino di 5 mesi era sonnolento e non rispondeva agli stimoli: poi ci si è accorti che la mamma che lo allattava era vegana e che nel suo latte erano assenti diversi nutrienti fondamentali per il piccolo. Un altro bimbo di 10 mesi è arrivato in ospedale con problemi respiratori, muscoli privi di tono e anomali movimenti involontari del corpo: il motivo era lo stesso.
La questione è più grave di quanto si potrebbe credere, basti pensare che in alcune situazioni estreme i genitori sono stati denunciati per maltrattamenti. “Spesso i genitori sono in buona fede e correggono la dieta mediterranea ma può capitare di dover segnalare dei casi ai giudici, il quale può arrivare a chiedere ad un assistente sociale di essere presente ai pasti”, ha dichiarato uno dei pediatri.
Oltre al veganesimo della mamma c’è anche il problema delle allergie inesistenti (quali ad esempio quelle a latte, uova o verdure): possono verificarsi carenze di vitamine così gravi da danneggiare il nervo ottico. I genitori – mamme specialmente – sono avvisate: l’alimentazione dei più piccoli dipende da loro, massima attenzione finché i cuccioli d’uomo non saranno pronti a provvedere da soli al proprio sostentamento.
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