Carlo Cracco e Cristina Parodi sono tra i volti della nuova campagna Mipaaf per il latte fresco. Ma una nuova ricerca prova come il latte sia dannoso. È polemica
Lo chef Carlo Cracco, la conduttrice Cristina Parodi, il calciatore Demetrio Albertini e il dietologo Giorgio Calabrese, tutti con un bel sorriso e un bicchiere di latte in mano. Come mai? Perché questi personaggi noti sono i nuovi volti della campagna istituzionale promossa dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per la promozione e la valorizzazione del latte fresco.
L’obiettivo è quello favorire il consumo di questo alimento, promuovendo la conoscenza delle sue qualità nutrizionali e organolettiche. Lo spot sarà accompagnato anche da una campagna pubblicitaria su tutto il territorio nazionale e sui social network con l’hashtag #oradellatte. “Scegliere la qualità del latte fresco – afferma il Ministro Maurizio Martina – per i consumatori di ogni età vuol dire saper riconoscere e apprezzare tutto ciò che c’è dietro: l’impegno di chi lavora nella filiera, ma anche le sue proprietà nutritive”.
Eppure, qui, la domanda è d’obbligo: il latte fa davvero bene alla salute come la campagna e il Ministero affermano? Secondo un recente studio pubblicato sul British Medical Journal, le cose non starebbero proprio così, anzi: più si beve latte e più calcio si perde dalle ossa. La ricerca arriva dalla svedese università di Uppsala e per redigerla, sono state prese in esame due grandi coorti composte da 61.433 donne (dai 39 ai 74 anni) e 45.339 uomini (dai 45 ai 79 anni), monitorati per ben 20 anni.
In questo lasso di tempo: 15.541 donne sono morte e 17.252 hanno avuto una frattura ossea, delle quali 4.259 all’anca. Per gli uomini in un follow-up medio di 11,2 anni, 10.112 sono morti e 5.066 hanno avuto una frattura, dei quali 1.116 all’anca. Le conclusioni degli scienziati svedesi non lasciano spazio a nessun dubbio. Infatti i ricercatori hanno scoperto che non solo non vi è stata alcuna riduzione delle fratture ossee nelle persone che hanno consumato latte, ma addirittura, soprattutto nelle donne, il consumo stesso di latte è stato associato ad una maggiore probabilità di subire una frattura. Inoltre, le persone che hanno bevuto 3 bicchieri o più di latte al giorno avevano il doppio delle probabilità di morire presto rispetto a chi ne aveva consumato meno di uno.
Insomma, in base alla ricerca, il latte della mamma fa bene al bambino che deve crescere, ma quello vaccino a un adulto no, soprattutto se ingerito in grandi quantità. A chi credere dunque?
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