Mangiare sano fa bene, a patto che non diventi un’ossessione. I medici, infatti, hanno lanciato l’allarme ortoressia una specie di ossessione per il cibo salutare che può diventare molto invalidante
La verdura va bene, ma solo se biologica. Banditi i latticini, così come lo zucchero raffinato. E, ovviamente, dite addio alla carne rossa e dimenticatevi le serate in pizzeria, perché i lieviti gonfiano e non si sa mai che olio utilizzano. Se è vero che mangiare sano fa bene e allunga la vita, a quanto pare i medici hanno lanciato l’allarme su un nuovo disturbo alimentare che ha colpito gran parte della popolazione: ovvero l’ortoressia. In cosa consiste esattamente? Nella strana ossessione che hanno alcune persone nei confronti del cibo. Una patologia in crescita, molto simile all’anoressia e alla bulimia.
Secondo i dati del ministero della Salute, come scrive anche La Repubblica, gli ortoressici in Italia sono circa 500mila, su oltre 3 milioni che soffrono di disturbi alimentari. Da quanto emerge da un recente studio realizzato da Nutrimente, associazione per la prevenzione e la conoscenza dei disturbi alimentari, la città più ossessionata è Milano con il 33 per cento di potenziali ortoressici. Segue Roma, con il 27 per cento di cittadini, e poi c’è Torino.
Come mai? Perché, in base a quanto sostengono gli esperti, in un mondo in cui l’aspetto fisico sembra essere necessario per avere successo, il rischio di sviluppare questa dipendenza è alto. “Gli individui ortoressici sono tipicamente preoccupati dalla qualità del cibo che consumano — ha detto al quotidiano il direttore del dipartimento di neuroscienze e salute mentale Fassino — trascorrono molto tempo nel cercare di individuarne la provenienza, la modalità in cui è stato processato e confezionato. La fissazione sulla qualità è sostenuta dal desiderio di aumentare la propria salute fisica e il benessere“.
Insomma, avere buone abitudini fa bene, ma esasperarle no. Anche perché il rischio di finire isolati è alto, visto che le manie degli ortoressici non permettono di adattarsi ad una vita sociale. Ma non solo, visto che sul piano medico gli ortoressici possono sviluppare le stesse complicazioni a cui vanno incontro gli anoressici, come squilibri metabolici e brachicardia.
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