Il 25 maggio si celebra la Giornata Mondiale della tiroide, una patologia che coinvolge 6 milioni di persone solamente in Italia. Carenze nutrizionali e assenza di controlli sono le prime cause, al via informazione e prevenzione.
Un’alimentazione povera di iodio è la prima causa del malfunzionamento della tiroide, insieme alla trascuratezza dei controlli e l’assenza di prevenzione. Questa patologia coinvolge 6 milioni di italiani e il numero cresce a dismisura se si estende il conto su scala mondiale. Il 15 per cento dei malati appartiene alla fascia d’età più anziana, ma il restante 75 va preso in quelle più giovani. La Giornata Mondiale della Tiroide è nata proprio per informare e sensibilizzare i cittadini su questo tema, troppo spesso trascurato. La Giornata è prevista per il 25 maggio 2016 e intende coinvolgere molte realtà regionali con iniziative, visite, esami, diagnostica e informazione (LEGGI ANCHE: TIROIDE: PESCE, MOLLUSCHI E CROSTACEI AIUTANO A PROTEGGERLA).
Persino le scuole sono coinvolte nel progetto, affinché ci si ponga il problema sin dalla più tenera età: il progetto “Iodoprofilassi nelle scuole” promosso dall’Istituto Superiore di Sanità, Società endocrinologiche e pazienti (SIE) è stato approvato per il triennio 2016-2019. Oltre a queste iniziative di informazione, la Giornata è inserita all’interno di una settimana interamente dedicata ai controlli: sono previste visite gratuite e screening su tutto il territorio nazionale fino al 27 maggio. D’altronde la tiroide può essere considerata una sorta di ‘timone’ per il corpo: influenza fertilità, ritmo cardiaco, forza muscolare e molto altro ancora in ciascuna fascia d’età. Da bambini regola lo sviluppo neuropsichico e l’accrescimento somatico, mentre da adulti è fondamentale per la funzione cardiovascolare, il metabolismo basale, lipidico e glucidico. Nelle donne interviene anche in altre funzioni fondamentali come la corretta idratazione della pelle, la regolarità del ciclo mestruale e la crescita dei capelli.
Per impedire al corpo di rimanere a corto di iodio, nel 2005 è stato avviato il programma nazionale di prevenzione della carenza iodica per far sì che il sale iodato sia distribuito in tutti gli esercizi commerciali e nei ristoranti. Tuttavia l’Osservatorio OSNAMI ha divulgato alcuni dati che mostrano come la percentuale di sale iodato venduto in Italia sia ancora al di sotto del 90 per cento (obiettivo definito ‘ottimale’ dall’OMS). La pagina Facebook della Settimana della Tiroide illustra nel dettaglio tutte le iniziative in programma, tuttavia i consigli da attuare tutti i giorni riguardano in primis l’alimentazione: garantirsi la giusta dose di iodio (soprattutto consumando pesce), ridurre sale e zucchero, limitare il consumo di alcol e caffeina.
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