Uno studio spagnolo-americano sta provando a risolvere alcuni problemi di infertilità ricorrendo ai gameti della pelle. E dalle prime sperimentazioni arrivano risultati molto positivi.
Dalla rivista Scientific Reports arrivano notizie estremamente positive per tutte quelle persone che non riescono ad avere figli (il 15 per cento delle coppie deve ricorrere alla donazione di ovuli o sperma per ‘allargare la famiglia’): un team di ricercatori spagnoli e americani ha pubblicato i primi risultati del loro studio sui gameti della pelle. La tecnica sperimentata dall’Instituto Valenciano de Infertilidad (Ivi) e dalla Stanford University sembra futuristica, eppure i dati diffusi sono reali e decisamente incoraggianti, sebbene i diretti interessati frenino l’entusiasmo affermando che si è ancora lontani da un nuovo metodo vero e proprio.
In pratica si tratta di partire dalle cellule della pelle per ottenere dei marcatori compatibili con le cellule germinali, il tutto utilizzando la riprogrammazione cellulare che nel 2012 ha fatto guadagnare il premio Nobel per la Medicina a Shinya Yamanaka. Uno speciale mix di geni epidermici, utilizzato nella riprogrammazione cellulare, sembrerebbe rendere possibile la produzione di gameti e dare così il via ad un normale concepimento. Il direttore scientifico dell’Ivi ha accolto con orgoglio i primi risultati ottenuti dai suoi scienziati e ha dichiarato che “l’obiettivo finale è quello di far sì che una persona che non è in grado di produrre gameti possa ottenerli a avere figli geneticamente propri” (LEGGI ANCHE: LO STRESS TRA LE CAUSE DELL’INFERTILITÀ SIA PER GLI UOMINI CHE PER LE DONNE).
Al momento sono stati effettuati solamente dei test sui topi ma i risultati sono stati più che incoraggianti: la tecnica ha funzionato alla perfezione e i ricercatori sono passati allo studio sull’uomo. Ciò inaugura una strada completamente nuova e apre una breccia nel problema dell’infertilità, il quale coinvolge milioni di persone in ogni parte del mondo. Gli scienziati hanno calcolato che 220mila uomini e 290mila donne in età fertile, cioè tra i 20 e i 44 anni, non sono in grado di produrre gameti e perciò ricorrono alla donazione di ovociti e spermatozoi. La ricerca sui gameti della pelle potrebbe rappresentare la soluzione più naturale al loro problema.
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