A che età i ragazzi fanno sesso per la prima volta? Sempre prima, in molti casi! I loro rapporti, tuttavia, non dipendono solamente da società e famiglia. La chiave risiede addirittura nel dna…
I genitori sono sempre spaventati dalla vita sessuale dei propri figli e vorrebbero che tutte le esperienze avvenissero il più tardi possibile (specialmente quando si tratta di figlie femmine…). Fino ad ora si credeva che ad influenzare la sfera sentimentale dei ragazzi fosse solo la società e l’educazione ricevuta dalla famiglia, ma erroneamente si ignorava qualsiasi fattore genetico. A cambiare le carte in tavola è stata una ricerca dell’Università di Cambridge, coordinata dal professor John Perry e pubblicata sulla rivista scientifica Nature Genetics. Dopo aver analizzato oltre 380mila persone è stato possibile mettere in relazione l’orologio genetico di ciascun individuo con il puro sesso (LEGGI ANCHE: SESSO: I GIOVANI HANNO MENO PARTNER DEI LORO GENITORI E NONNI).
Il dna influenza l’età della pubertà, la quale a sua volta influenza quella del primo rapporto sessuale e, nel lungo periodo, anche l’età in cui si avrà il primo figlio. Se si considera che la pubertà si è anticipata di oltre cinque anni nel corso di un secolo (nel 1880 si verificava a 18 anni mentre nel 1980 a 12,5) si potrebbe comprendere anche il motivo per il quale i giovani affrontano la loro prima volta in modo ‘precoce’ rispetto al passato. Gli scienziati non sono ancora riusciti a capire con esattezza il peso rivestito dalla genetica in questo ambito e come si rapporti con i fattori sociali e familiari, tuttavia i risultati della ricerca rappresentano un’assoluta novità.
Il sesso comincia sempre prima a dispetto di quanto richiesto o sperato da mamma e papà. Molti ragazzi perdono la verginità a 13-14 anni, sebbene la maggior parte riesca a resistere fino ai 18. Le ragazze aspettano anche un anno in più (le ricerche in merito, tuttavia, sono discordanti), ma l’aspetto più preoccupante della vicenda resta la trascuratezza rispetto a igiene, anticoncezionali e gravidanze precoci. Se le ragazze spesso si affidano ai consigli di un ginecologo, i maschi si limitano a parlarne tra amici o al massimo si documentano su internet. L’allarme resta acceso, insieme all’auspicio che il dna dica anche come comportarsi in modo responsabile.
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