Nella speranza di avere il pollice verde, in città come i campagna si cerca di rendere balconi, terrazzi e giardini il più fioriti possibile. Spesso si comincia dalla stessa pianta: il geranio. Tutte le informazioni sui tipi, il trapianto, la potatura, i fiori, i parassiti, il rapporto con acqua e luce.
Passeggiando in città, non è raro vedere balconi traboccanti di gerani (a voler essere precisi, il suo vero nome è Pelargonium e appartiene alla famiglia delle Geraniacee). Il motivo è semplice: facile da accudire e voluminosa nella fioritura, questa pianta perenne fiorisce tra maggio e ottobre e diventa un ornamento insostituibile anche per i pollici meno verdi.
Ne esistono diverse tipologie: il geranio comune, caratterizzato da foglie pelose e cuoriformi; il geranio edera (o geranio parigino), particolarmente adatto a rivestire muretti grazie al suo fusto ricadente e leggermente rampicante; il geranio imperiale (detto anche ‘a farfalla’), con fiori dai mille colori e foglie più grandi; il geranio odoroso, con fiori piccoli dai colori delicati (bianchi o rosa), foglie lobate e un profumo particolarmente intenso che ricorda quello della mela; ve ne sono poi alcuni meno comuni (in tutto le specie sono oltre 250!), che richiamano l’odore della rosa o del limone.
Per quanto riguarda il trapianto, il geranio può contare su un’ottima resistenza grazie al suo fusto particolarmente carnoso. Il terreno più adatto è un mix tra torba e terriccio. Per limitare il trauma del passaggio da un vaso all’altro, tuttavia, è utile tagliare i rami fino a renderli circa un quarto della loro lunghezza originale. I rami tagliati possono essere messi in un altro vaso e, con ogni probabilità, da essi nasceranno altri gerani (si tratta di una pianta che radifica con estrema facilità). Il periodo migliore per effettuare queste operazioni va dalla fine di luglio all’inizio di agosto. Se coltivati in vaso, i gerani hanno bisogno di molta acqua: meglio annaffiarli al tramonto, quotidianamente, lasciando che l’acqua fuoriesca e ristagni nel sottovaso.
Il suo rapporto con la luce è ottimo: dopo un trapianto è opportuno lasciare il vaso all’ombra per circa una settimana, al termine della quale si potrà scegliere una collocazione via via più soleggiata. Questo passaggio graduale permetterà alla pianta di fiorire al massimo del suo splendore e di resistere bene anche all’inverno. Gli unici veri nemici dei gerani (oltre agli errori di potatura) sono alcuni parassiti comuni. Il loro effetto si riconosce dalle foglie: macchie nere caratterizzano l’attacco della cocciniglia, ragnatele e foglie accartocciate quello del ragnetto rosso, mosca bianca e bruchi mangiano le foglie e creano dei buchi. Se l’attacco è agli inizi può bastare un batuffolo di cotone imbevuto nell’alcol, altrimenti bisogna ricorrere ad un insetticida specifico.
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